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La nascita del Campionato Mondiale di Calcio e la Coppa Rimet

I Mondiali di Calcio che hanno fatto la storia

La nascita del campionato mondiale di calcio è legata alla figura del francese Jules Rimet. A fine Ottocento, a soli 23 anni, Rimet fondò un club calcistico, la società polisportiva Red Star, con sede a Parigi; dopodiché creò la Ligue de Football Association e venne scelto come rappresentante del Comitato francese interfederale (CFI) presso la FIFA. Dopo aver servito la Francia nel primo conflitto mondiale, tornò ai doveri da dirigente sportivo e venne eletto presidente della FIFA, e uniformò le regole di gioco che sono ancora oggi in vigore.

Attorno al 1929 si scatenò un conflitto tra la FIFA e il CIO, il Comitato Olimpico Internazionale: quest’ultimo voleva coinvolgere atleti dilettanti, mentre la FIFA chiedeva che il torneo olimpico fosse aperto anche ai calciatori professionisti, data la crescita di questo sport negli ultimi anni. Questo dibattito rappresentò l’occasione per Rimet per convincere i colleghi della FIFA a fare fronte comune contro il CIO e creare il primo campionato mondiale di calcio; una volta annunciato l’evento, il CIO escluse il calcio dai Giochi Olimpici di Los Angeles del 1932, giustificando la decisione con la poca popolarità di questo sport negli Stati Uniti.

La prima edizione dei Mondiali di calcio si disputò nel 1930 in Uruguay; questo paese vantava la vittoria alle Olimpiadi del 1928 e avrebbe colto l’occasione per festeggiare il centenario dell’indipendenza urzuleese. Venne scelta la capitale dell’Uruguay per ospitare i partecipanti: Montevideo rappresentava un centro commerciale importante per il continente, in quanto dotata di strutture portuali moderne, e all’epoca possedeva già due stadi, Pocitos e Parque Central. A queste due strutture sarebbe stata aggiunta una terza per ospitare la finale, l’Estadio Centenario, costruito in cinque mesi a ritmo serrato.

Il campionato del mondo sarebbe stato aperto a tutti e avrebbe avuto luogo a cadenza quadriennale a partire dal 1930. La nazionale vincitrice avrebbe ottenuto il trofeo “Victory”, poi rinominata nel 1946 “Coppa Rimet”, in onore dell’omonimo fondatore: l’opera dell’orafo francese Abel Lafleur rappresentava la vittoria alata, era alta 30 cm e pesava 4 chili, di cui 1800 grammi in oro.

I primi campionati di calcio si svolgono quando il mondo era ancora scosso dal crollo di Wall Street, avvenuto solo pochi mesi prima. Anche l’Italia venne coinvolta dalla Grande depressione e, come tante altre nazionali europee, non prese parte alla manifestazione sportiva. Austria, Svizzera e Cecoslovacchia giustificarono la decisione di non aderire all’iniziativa con problemi economici, nonostante possedessero forti squadre rappresentative.

Le adesioni a questa prima edizione di coppa del mondo furono infine soltanto tredici: Argentina, Bolivia, Stati Uniti, Messico, Brasile, Cile, Perù, Jugoslavia, Paraguay, Romania, Francia, Belgio, Uruguay.

Le squadre partecipanti vennero suddivise in 4 gruppi, e dal 13 al 30 luglio si disputarono le partite della Coppa Rimet, vinta dall’Uruguay nella finale contro l’Argentina, davanti a un pubblico di 80.000 spettatori.

La poca rilevanza data all’epoca all’evento è confermata dalle poche testimonianze registrate: non esistono filmati ma soltanto qualche foto originale; i giornali, inoltre, non diedero in alcun modo risalto all’avvenimento. Anche il Corriere dello Sport, che all’epoca si chiamava Il Littoriale, dedicò all’evento solo un piccolo trafiletto.

Nonostante la poca considerazione avuta nei confronti del Mondiale del 1930, questo resta impareggiabile nella sua storicità, in quanto prima edizione di una competizione che oggi fa accorrere milioni di tifosi e spettatori agli stadi per sostenere la propria Nazionale.


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  • L'Autore

    Chiara Calabria

    Chiara Calabria vive a Palazzolo sull'Oglio, in provincia di Brescia. Ha conseguito la laurea triennale in Scienze Linguistiche e Letterature Straniere, curriculum Esperto linguistico per le Relazioni Internazionali presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia.

    I suoi studi le hanno permesso di sviluppare un ampio interesse per le relazioni internazionali, la geopolitica e culture politiche. Al contempo ha potuto approfondire le competenze di lingue straniere, potenziate tramite il programma Erasmus a Tilburg, in Olanda.

    In Mondo Internazionale ricopre il ruolo di autrice per l'area tematica Legge e Società.


    Chiara Calabria lives in Palazzolo sull'Oglio, a city in the province of Brescia. She obtained a Bachelor Degree in Linguistic Sciences and Foreign Literatures, curriculum International Relations Language Specialist at Catholic University of the Sacred Heart in Brescia.

    During her studies, she developed a strong interest for international relations, geopolitics and political cultures. She also had the chance to deepen her expertise in foreign languages, consolidated during an Exchange program in Tilburg, Netherlands.

    Within Mondo Internazionale, she is an Author for the thematic area of "Legge e Società".

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