La legalizzazione delle droghe leggere in Italia

Pro e contro la legalizzazione delle droghe leggere

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  Rebecca Scaglia
  18 October 2021
  3 minutes, 45 seconds

Con il termine – generico, non tecnico – “droghe leggere” ci si riferisce a sostanze che, anche se hanno un effetto sul sistema nervoso centrale, alterando le percezioni, le emozioni e lo stato di coscienza dei fruitori, non creano in chi le assume conseguenze permanenti come la dipendenza e la crisi di astinenza. In Italia, ormai da tempo, si discute sulla depenalizzazione della coltivazione della cannabis e sulla sua conseguente legalizzazione. In data 11 settembre 2021 ha preso avvio la prima raccolta firme organizzata interamente online – sul sito referendumcannabis.it – e, nel giro di una sola settimana, sono state raggiunte le 500mila firme necessarie: gli italiani voteranno per il referendum sulla legalizzazione della cannabis entro la primavera del 2022.

Dall’analisi delle argomentazioni – favorevoli e contrarie – maggiormente diffuse sulla legalizzazione delle droghe leggere sono emersi:

tra i pro:

  • aumento delle entrate fiscali: ciò in conseguenza del fatto che nascerà un mercato legale e, anche se ciò non significa che quello illegale scomparirà del tutto, è stimabile che più alte saranno le tasse sulla produzione e consumo e più alta sarà la quota di mercato illegale parallelo. L’ideale, quindi, sarebbe iniziare con un livello di tassazione relativamente basso, in modo da attirare il maggior numero possibile di clienti dal mercato illegale;
  • diminuzione della spesa sanitaria: molti effetti negativi delle droghe leggere dipendono dagli additivi nocivi utilizzati nel corso della loro produzione. La legalizzazione, con il conseguente controllo della filiera, permetterebbe di commercializzare una cannabis più pulita, evitando il diffondersi di prodotti ottenuti aggiungendo sostanze chimiche, che inducono il passaggio verso droghe più nocive;
  • contrasto alla criminalità organizzata: la cannabis è la droga più trafficata e consumata al mondo, quindi le organizzazioni che oggi gestiscono il mercato registreranno delle perdite, nonostante parte del mercato illegale oggi esistente persisterà. In un’intervista rilasciata a “BeLeaf Magazine” nel gennaio 2019, lo scrittore, giornalista e sceneggiatore – sottoposto dal 2013 ad un severo protocollo di protezione che prevede che viva sotto scorta – Roberto Saviano spiegò: “È vero che legalizzare le droghe (ora, per assurdo, penso a tutte le droghe) non porterà automaticamente alla fine delle organizzazioni criminali, ma essendo quello il mercato più redditizio, possiamo aspettarci di vedere il loro potere economico notevolmente ridimensionato. Legalizzare le droghe significa ridimensionare il grado di penetrazione delle organizzazioni criminali nel tessuto economico e sociale di un Paese, perché viene loro sottratto potere economico.”
  • riduzione del sovraffollamento carcerario: in un mercato illegale la violenza è l’unico modo per risolvere le dispute commerciali, non essendo possibile il ricorso ai tribunali. Dunque, è ipotizzabile che si verifichi una diminuzione del numero di reati connessi alla coltivazione e allo spaccio delle droghe leggere che sia proporzionale alla portata della compressione del mercato illegale. Inoltre, è importante considerare che la cannabis, nonostante sia la droga meno pericolosa, risulta essere la più perseguita nel nostro ordinamento;
  • ridotta pericolosità delle droghe leggere: molte pubblicazioni scientifiche che attestano la lieve pericolosità della cannabis concordano nel ritenere la marijuana una sostanza non letale e dagli effetti generalmente lievi. L’evidenza scientifica dimostra la non sussistenza di casi di morte dovuti a overdose di THC. Addirittura, alcuni scienziati ritengono che sia molto più sicura di molti dei cibi che consumiamo abitualmente;

tra i contro:

  • assenza di una base scientifica della distinzione tra droghe “pesanti” e “leggere”: la classificazione delle droghe in pesanti e leggere non è accettata dagli studi scientifici. È infatti più corretto far riferimento agli effetti che le sostanze determinano sull’organismo: possono esserci “effetti pesanti” da un uso di droghe c.d. leggere ed “effetti leggeri” da quello di droghe c.d. pesanti. Ciò dipende dalla quantità, dalle modalità di assunzione e dalle condizioni fisiche di chi le assume;
  • pericolo di un aumento dei consumi: in quanto la legalizzazione porterebbe solamente ad incrementare la disponibilità e l’accessibilità a tali sostanze.

Le argomentazioni – favorevoli o contrarie – sulla legalizzazione delle droghe leggere [in particolare, quelle sopra riportate] vengono sistematicamente contestate – più o meno efficacemente – dai sostenitori della soluzione opposta. Ad oggi, tuttavia, il popolo italiano ha assunto una posizione chiara e decisa: di voler indire un referendum a riguardo.

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Rebecca Scaglia

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Diritti Umani Società

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#cannabis #marijuana #thc #robertosaviano #referendum