Ius soli all’italiana

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  Francesco Marchesetti
  24 November 2022
  4 minutes, 41 seconds

Di cosa parliamo quando parliamo di ius soli

Le Olimpiadi di Tokyo hanno collateralmente fatto riemergere un tema a lungo dibattuto nella politica italiana: lo ius soli.

Per ius soli si intende l’acquisizione della cittadinanza di un dato Paese come conseguenza dell’essere nato nei suoi confini. Si contrappone allo ius sanguinis, la forma attualmente adottata nell’ordinamento italiano, che invece prevede la trasmissione della cittadinanza del genitore al figlio.

Lo ius soli è adottato in modo automatico ed è privo di condizioni in quasi tutti i Paesi del continente americano, tra cui gli Stati Uniti, dove il XIV emendamento della Costituzione prevede che ”tutte le persone nate o naturalizzate negli Stati Uniti, e soggetti alla relativa giurisdizione, sono cittadini degli Stati Uniti e dello Stato in cui risiedono”.

In Europa ci sono delle forme di ius soli temperato, ovvero applicabile con alcune condizioni, in Paesi come Francia, Germania e Regno Unito.

In Italia una proposta di introduzione di ius soli temperato era stata avanzata dal PD nel 2015. Dopo essere stato approvato dalla Camera, dove il PD godeva all’epoca di un’ampia maggioranza, era rimasta bloccata per più di due anni in Senato. In questi due anni ha subìto vari atti di ostruzionismo e rinvii di calendarizzazione, l’ultimo dei quali (23 dicembre 2017) avrebbe sforato i termini della legislatura, annullando di fatto l’iter di approvazione della legge.

Come spiega Simona Maria Destro Castaniti nell’articolo ”La disciplina della cittadinanza nell’ordinamento italiano”, pubblicato su Mondo Internazionale l’8 dicembre 2020, l’ordinamento italiano attuale prevede che ragazze e ragazzi nati nel nostro Paese da genitori stranieri possano fare richiesta per diventare cittadini italiani solo al compimento della maggiore età, dimostrando anche di essere residenti in Italia legalmente e ininterrottamente dalla nascita.

Malagò e lo ius soli sportivo

Con una legge del 20 gennaio 2016, per i minori stranieri che risiedono regolarmente sul territorio “almeno dal compimento del decimo anno di età” è prevista l’iscrizione alle federazioni sportive “con le stesse procedure previste per il tesseramento dei cittadini italiani”. La legge, tuttavia, non dà ai figli di genitori stranieri la possibilità di essere convocati alle selezioni nazionali, per le quali è necessario l’ottenimento della cittadinanza. La conseguenza di questo ordinamento è che un atleta che gareggia in Italia dal compimento dei 10 anni di età non può vestire la maglia azzurra prima dei 18 anni e del lungo iter di ottenimento della cittadinanza italiana.

È il caso di Eseosa Desalu, detto Fausto, medaglia d’oro nella staffetta 4×100 metri a Tokyo. Desalu, nato a Casalmaggiore in provincia di Cremona da genitori nigeriani, ha dovuto aspettare la maggiore età per ottenere la cittadinanza, e quindi per poter gareggiare con la nazionale italiana.

In merito al caso di Desalu e di tutti gli altri atleti che si trovano nella stessa condizione, il presidente del CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) Giovanni Malagò ha parlato dell’importanza di una legge che introduca quello che ha definito ius soli sportivo: permetterà ai minori nati in Italia da genitori stranieri di gareggiare per la nazione.

Le reazioni della politica alla proposta di Malagò

Le reazioni della politica alle dichiarazioni di Malagò non si sono fatte attendere: il segretario del PD, Enrico Letta, ha proposto di iniziare in autunno una discussione in Parlamento che possa portare all’approvazione di una forma di ius soli. Letta ha anche dichiarato di non voler fare della battaglia per lo ius soli una “bandiera ideologica”, aprendo il dialogo con gli altri partiti. Mauro Berruto, ex commissario tecnico della nazionale maschile di pallavolo, voluto da Letta nella segreteria del PD come responsabile dello sport, ha commentato le parole di Malagò affermando: “La questione ius soli è antecedente, non da acquisire in virtù di un talento o di una prestazione”.

Dello stesso parere è la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, che ha dichiarato: “È un tema che si pone e di cui dobbiamo ricordarci non solo quando i nostri atleti vincono delle medaglie”. A Lamorgese ha risposto l’ex ministro dell’Interno e segretario della Lega Matteo Salvini, che ha replicato così: “Invece di vaneggiare di ius soli, visto che con la legge vigente siamo il Paese europeo che negli ultimi anni ha concesso più cittadinanze in assoluto, il ministro dell’Interno dovrebbe controllare chi entra illegalmente in Italia. Ci sono decine di migliaia di sbarchi organizzati dagli scafisti, senza che il Viminale muova un dito”.

Il Movimento 5 Stelle non si è espresso chiaramente riguardo al tema dello ius soli, dato che sia la sua base elettorale sia le diverse correnti parlamentari presentano spesso opinioni molto eterogenee su temi divisivi. La senatrice pentastellata Paola Taverna, ad esempio, ha detto di ritenere che “nell’attuale situazione politica ci siano altre priorità” e che “questo argomento ogni tanto è usato in maniera pretestuosa”; il capogruppo dei 5 Stelle alla Camera Davide Crippa ha invece dichiarato che “puntare sullo ius scholae, cioè sul diritto per i ragazzi figli di immigrati di diventare cittadini italiani dopo aver completato un ciclo di studi, può rappresentare un’importante soluzione”, aggiungendo che “Il M5s non si tira mai indietro quando si parla di diritti e non intende farlo neanche questa volta”.

Fonti consultate per il presente articolo:

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/vediMenuHTML?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2016-02-01&atto.codiceRedazionale=16G00016&tipoSerie=serie_generale&tipoVigenza=originario

https://www.ilfoglio.it/sport/2021/08/07/news/di-cosa-parliamo-quando-parliamo-di-ius-soli-sportivo-2760794/

https://www.repubblica.it/politica/2021/08/10/news/ius_soli_letta_ci_riprova_dai_giochi_un_segnale_match_viminale-salvini-313533517/

https://www.ilgiornale.it/news/sport/malag-insiste-sullo-ius-soli-sportivo-faremo-proposta-1967774.html

https://www.repubblica.it/politica/2021/08/09/news/lamorgese_ius_soli-313499649/

https://www.ilpost.it/2021/08/13/ius-soli/

“I Giochi, la scuola e gli insegnanti che sanno lasciare il segno” di Beppe Severgnini su Corriere della Sera dell’8 agosto 2021

https://www.ilpost.it/2017/05/22/ius-soli-sportivo/

https://www.ilpost.it/2017/12/24/ius-soli-numero-legale/

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L'Autore

Francesco Marchesetti

Studente di Lettere Moderne.
Aspirante giornalista, certo che l'informazione libera debba essere un diritto universale.

Student in Modern Literature.
Aspiring journalist, certain that freedom of information should be a universal right.

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Società

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#Society cittadinanza Legge malago CONI ius soli