Inflazione parte 3: il caso argentino

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  Davide Bertot
  26 May 2021
  5 minutes, 52 seconds

L’Argentina, famosa principalmente per la sua carne pregiata e per essere la patria di svariati talenti calcistici, è tristemente nota anche per essere uno dei Paesi con la più alta inflazione al mondo. Nel 2019, ancora prima della pandemia, l’Argentina era al quarto posto a livello mondiale per tasso di inflazione; le uniche nazioni ad avere un tasso di inflazione più alto erano Venezuela, Zimbabwe e Sudan. E le difficoltà economiche strutturali del Paese sono andate a sommarsi alla crisi provocata dalla pandemia, che ha colpito l’Argentina molto duramente e ancora non accenna a concludersi.

Ma quali sono le cause di questa crisi apparentemente insormontabile? E quali provvedimenti sono stati presi dai governi per arginare il problema?

Le cause remote

Il Paese, che all’inizio del XX secolo era una delle nazioni più ricche e avanzate del continente americano, nell’ultimo secolo ha avuto deficit di bilancio quasi ogni anno (107 su 117 anni) e ha dichiarato default sui propri debiti nove volte. Tuttavia, l’economia argentina rappresenta per gli economisti un mistero, perché non c’è una spiegazione univoca della perenne stagnazione, tanto che è talvolta considerata come una singolarità che sfugge alle normali teorie macroeconomiche.

Solo due cose sono certe: l’Argentina è costantemente in rosso e la politica gioca un ruolo fondamentale. Tutti i disastri e i problemi economici del Paese, compresi l’iperinflazione del 1989-1990, la tremenda crisi dei primi anni 2000 e la situazione recente trovano una spiegazione, almeno parziale, nella fortissima instabilità politica argentina. Da Juan Peron alla dittatura dei generali, dalla democratizzazione al populismo, passando per la lotta costante fra protezionisti e liberisti, questa serie instabile e imprevedibile di governi e regimi ha prodotto una sorta di schizofrenia all'interno della politica economica: governi ideologicamente estremi hanno tentato troppe volte di ristrutturare profondamente l’assetto economico argentino, e questa discontinuità non ha soltanto eroso la fiducia degli investitori esteri, ma anche ostacolato una duratura pianificazione ed una stabile crescita economica.

A questa fortissima dicotomia sociale, che ha sempre impedito al Paese di avere una visione collettiva, e quindi di creare piani a lungo termine per il proprio sviluppo, si aggiunge anche l’assenza di un’economia produttiva competitiva. Questo perché, nonostante le grandi entrate del settore agro-esportatore, l’economia argentina, che sostanzialmente produce ed esporta materie prime, cerca solamente rendite finanziarie e non è interessata ad investire internamente.

Le cause recenti

Nel 2003, dopo vent’anni di neoliberismo e la Grande Crisi del 2001 (tasso di disoccupazione al 21,5% e tasso di povertà al 54,3%), l’insicurezza sociale e la sempre maggiore disuguaglianza economica, a danno soprattutto della classe media, hanno creato una crisi strutturale della società civile che ha portato al kirchnerismo. Questa nuova forma di populismo, che fa delle divisioni sociali il proprio fondamento, rifacendosi al modello peronista garantisce un ampio assistenzialismo statale con generose spese pubbliche e scarsa attenzione alla sostenibilità dei bilanci.

Ma dopo 12 anni di governo di Néstor e poi Cristina Kirchner, in cui si usano sempre le stesse tattiche per tentare di risollevare il Paese (stampare moneta e tassare l’esportazione del settore agro-alimentare per sostenere i grandiosi piani di welfare), diventa chiaro che un modello del genere è insostenibile nel lungo periodo: il governo ignora investimenti e produttività e non cerca di sviluppare il tessuto produttivo, e l’inflazione aumenta perché l’aumento di moneta circolante non è corrisposto da una crescita produttiva. Nel gennaio 2014, per la pressione dovuta alle scarse riserve di valuta estera della banca centrale, il peso venne svalutato del 27% rispetto al dollaro, causando un nuovo default e aggravando ulteriormente le condizioni economiche argentine.

Con un ormai diffuso sentimento di condanna al kirchnerismo, nel 2015 l’Argentina si affida ad un governo diametralmente opposto, quello liberal-conservatore di Mauricio Macri. Questi tenta disperatamente di ridurre deficit e inflazione, aumentando le tariffe dei servizi pubblici fino al 1.000%, e di rallentare la fuoriuscita di capitali dal Paese, creando buoni del Tesoro in pesos con un rendimento in alcuni casi persino dell’80% annuale. Tuttavia, queste politiche non sembrano funzionare, e anzi fra il 2017 e il 2019 il debito pubblico passa dal 57% al 90% del PIL, anche perché il peso viene svalutato per riuscire a ripagare gli spropositati tassi d’interesse. Il governo Macri si trova costretto nel 2018 a dover chiedere un prestito al Fondo Monetario Internazionale (FMI) di circa 50 miliardi di dollari, e a metà 2019 il debito pubblico globale del Paese supera i 311 miliardi di dollari.

La situazione attuale

A dicembre 2019, con la vittoria di Alberto Fernández, l’Argentina si trova nuovamente con un governo peronista, la cui vicepresidente è peraltro la stessa Cristina Kirchner. Il Paese è già in recessione e fortemente indebitato, con un tasso di cambio di 68 pesos per dollaro che rende molto difficile la restituzione del debito, ma nel 2020 il Covid-19 colpisce l’Argentina più duramente di molti altri Paesi: in 12 mesi, il PIL cala di oltre l’11%, il tasso di povertà arriva al 40,9%, il peso si svaluta rispetto al dollaro del 30,12% e l’inflazione cresce del 36,1%.

Ma se la pandemia imporrebbe politiche espansive per cercare di sostenere l’economia e i cittadini, lo stato non può seguire una tale linea economica. La crisi strutturale del Paese lo ha reso incapace di ripagare i debiti e praticamente senza fondi (sono appena 5 miliardi di dollari), e a maggio 2020 l’Argentina è andata nuovamente in default, cosa che le impedisce di accedere ai mercati internazionali per finanziarsi facendo altro debito.

Le principali soluzioni adottate dal governo sono state tre: rinegoziare i debiti del Paese sia con i creditori privati che con il FMI, tentando di ridurre o rimandare il pagamento per evitare un nuovo default; stampare moneta, una mossa molto rischiosa perché comporta la necessità di stamparne sempre di più (nel 2020 l’Argentina ha stampato così tante banconote che le stamperie argentine, pur lavorando a pieno ritmo, non sono state sufficienti e il Paese ha dovuto servirsi di imprese in Brasile e Spagna); tassare la popolazione, in particolare la fascia più ricca con una tassa patrimoniale del 3,5% (che però secondo alcuni ha ulteriormente scoraggiato gli investimenti e incoraggiato la fuga di capitali).

La situazione in Argentina rimane quindi senza una vera soluzione: nonostante l’obiettivo del governo per il 2021 sia arrivare ad un tasso di inflazione del 29%, dal primo gennaio i prezzi nel Paese sono già aumentati del 17,6%, con molti esperti concordi nel prevedere una chiusura dell’anno con un'inflazione del 45-50% rispetto al 2020. Inoltre, benché il governo sostenga che spendere per combattere la crisi sarà necessario ancora per poco (perché presto la popolazione argentina sarà vaccinata in massa), i fondi stanno comunque finendo e ad oggi solo circa il 20% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino.


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https://www.firstonline.info/argentina-inflazione-alle-stelle-scoppia-la-bolla-della-carne/

https://www.affaritaliani.it/economia/argentina-l-inflazione-spaventa-stop-all-export-di-carne-per-un-mese-740545.html

https://www.ilpost.it/2021/03/13/argentina-economia-debito/

https://www.gauchonews.it/economia-argentina/inflazione-argentina-aprile-2021-previsione-anno-indec/

https://www.wallstreetitalia.com/argentina-inflazione-2020/

https://www.repubblica.it/economia/2021/01/15/news/argentina_l_inflazione_sta_al_36_ma_per_il_governo_e_un_successo-282730879/

https://sbilanciamoci.info/argentina-un-paese-in-default-ciclici-da-70-anni/

https://www.gauchonews.it/economia-argentina/inflazione-in-argentina-2019-quarta-piu-alta-del-mondo/

https://www.wsj.com/articles/argentina-tries-to-tax-and-spend-its-way-out-of-an-economic-crisis-11615291201?mod=hp_listb_pos2

https://www.linkiesta.it/2019/10/elezioni-argentina-2019/

https://www.orizzontipolitici.it/argentina-default/

https://yaledailynews.com/blog/2015/12/09/bereciartu-why-look-to-argentina/#:~:text=Yet%20for%20many%20years%2C%20Argentina,knows%20why%20it%20doesn't


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