ILO: il lavoro minorile è tornato a crescere

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  Redazione
  15 June 2021
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Secondo il nuovo rapporto dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) e del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF), il numero di bambini coinvolti nel lavoro minorile è in crescita, con un aumento di 8,4 milioni negli ultimi quattro anni. Inoltre, la diffusione della pandemia da Covid-19 pone a rischio altri milioni di bambini.

Il rapporto "Child labour: 2020 global estimates, trends and the road forward" è stato pubblicato in occasione della giornata mondiale contro il lavoro minorile, che si celebra il 12 giugno. Esso evidenzia come il contrasto al lavoro minorile abbia subito una battuta d’arresto per la prima volta in 20 anni: tra il 2000 e il 2016, infatti, il lavoro minorile era diminuito di 94 milioni. Dal 2016, invece, i bambini di età compresa tra i 5 e i 17 anni occupati in lavori pericolosi sono aumentati di 6,5 milioni.

Secondo il Direttore Generale dell’ILO Guy Ryder: “Le nuove stime sono un campanello d’allarme. Non possiamo restare a guardare mentre una nuova generazione di bambini è a rischio”. Anche in Asia, nel Pacifico, in America Latina e nei Caraibi (aree in cui dal 2016 si era registrato qualche passo avanti) la pandemia sta peggiorando la situazione. Secondo una proiezione, se non verranno messe in atto misure di protezione sociale, il numero di bambini coinvolti nel lavoro minorile potrebbe arrivare fino a 46 milioni entro il 2022. La pandemia ha causato un'ulteriore crisi economica e le chiusure delle scuole hanno costretto molti bambini, che già lavoravano, a lavorare per più ore e in condizioni peggiori. Altri bambini potrebbero essere stati invece costretti a lavorare a causa della riduzione del reddito delle proprie famiglie. Il Direttore Generale dell’ILO ha infatti anche affermato che “la pandemia ha prodotto effetti catastrofici sul reddito delle famiglie. Senza misure di sostegno, molte di queste potrebbero dover ricorrere al lavoro minorile”. Inoltre, data la maggiore vulnerabilità delle ragazze allo sfruttamento minorile nel settore agricolo e nel lavoro domestico, le disuguaglianze di genere potrebbero di conseguenza peggiorare.

L’ILO e l’UNICEF, per contrastare il problema, hanno steso una lista di richieste:

  • Un’adeguata protezione sociale per tutti, comprese le prestazioni familiari universali.
  • L’aumento degli investimenti a favore di un’istruzione di qualità e il ritorno di tutti i bambini a scuola, anche per i bambini che non andavano a scuola prima del COVID-19.
  • La promozione del lavoro dignitoso per gli adulti, affinché le famiglie non debbano ricorrere al lavoro dei loro bambini per generare reddito familiare.
  • Porre fine agli stereotipi di genere e delle discriminazioni che hanno un impatto sul lavoro minorile.
  • Investimenti in sistemi di protezione dell’infanzia, sviluppo agricolo, servizi pubblici rurali, infrastrutture e mezzi di sostentamento”.

2021, l’anno internazionale per l'eliminazione del lavoro minorile

Il 21 gennaio 2021, con un evento virtuale che ha visto il coinvolgimento del Direttore Generale dell’ILO, il Direttore Esecutivo dell’UNICEF Henrietta Fore, il Premio Nobel per la Pace Kailash Satyarthi e l’attivista ed ex vittima di lavoro minorile Amar Lal, l’ILO ha lanciato ufficialmente il 2021 come l’Anno Internazionale per l’Eliminazione del Lavoro Minorile, con l’obiettivo di stimolare delle iniziative per il contrasto del lavoro minorile in tutto il mondo. Nel corso di quest’anno, vari eventi sono stati e verranno ancora organizzati sul tema, in modo da incoraggiare tutte le parti interessate ad individuare e mettere in atto azioni concrete.

L’Anno Internazionale servirà a preparare il terreno per la quinta edizione della Conferenza Globale sul Lavoro Minorile che si terrà in Sudafrica nel 2022. Durante questa conferenza, le parti interessate si impegneranno nuovamente a contrastare il lavoro minorile in tutte le sue forme entro il 2025.

L’impegno dell’ILO nel contrasto del lavoro minorile

L’abolizione del lavoro minorile rappresenta una priorità per l’ILO sin dal 1919, anno della sua istituzione. Con l’Obiettivo 8.7 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, tutti i Paesi si sono impegnati ad adottare tutte le misure necessarie per l’eliminazione del lavoro minorile entro il 2025. L’ILO ha poi lanciato, insieme ai suoi partner, l’Alleanza 8.7, una cooperazione mondiale per mettere fine non solo al lavoro minorile, ma anche al lavoro forzato e alla schiavitù moderna.

Esistono, inoltre, le Convezioni dell’ILO sul lavoro minorile, degli strumenti giuridici che mirano a tutelare i minori e che richiedono ai governi misure specifiche per l’eliminazione dello sfruttamento minorile. Tra queste troviamo:

I Paesi che hanno ratificato le Convenzioni sono molti, tuttavia sono sempre presenti differenze tra la ratifica e l’effettiva applicazione del diritto internazionale.

In Italia, per commemorare la Giornata mondiale contro il lavoro minorile del 12 giugno, SONG-Sistema in Lombardia e Rete delle scuole a indirizzo musicale della città metropolitana di Milano (SMIM), in collaborazione con l’Ufficio per l’Italia e San Marino dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), hanno organizzato il concerto Music for rights (Musica per i diritti) presso il Teatro PIME di Milano. Inoltre, l’11 giugno si è chiuso presso l’Università di Bologna il Ciclo di incontri in occasione del centenario dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro. Durante l’incontro sono stati presentati i risultati delle nuove stime globali e regionali sul lavoro minorile e le azioni messe in atto per il contrasto del lavoro minorile a livello mondiale.

a cura di Lorena Radici 

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