Il pilastro europeo dei diritti sociali

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  Redazione
  13 March 2021
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Nel 2017, in occasione del vertice di Göteborg, il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione hanno annunciato il pilastro europeo dei diritti sociali. Esso stabilisce 20 principi e diritti essenziali per mercati del lavoro e sistemi di protezione sociale equi e ben funzionanti in Europa. La struttura del pilastro si basa su tre capi: pari opportunità e accesso al mercato del lavoro, condizioni di lavoro eque, protezione sociale e inclusione.

La crisi economica-sociale provocata dalla pandemia da Covid-19 richiede una risposta duratura e una ripresa equa, inclusiva e resiliente.

Il 4 marzo 2021, la Commissione ha concretizzato la propria ambizione di un'Europa sociale forte, che concentri la propria attenzione su occupazione e competenze per il futuro. Ha presentato il piano d’azione sul pilastro europeo, il quale delinea azioni concrete per proseguire l’attuazione dei principi dello stesso nell’ambito di uno sforzo comune degli Stati membri, con il coinvolgimento attivo delle parti sociali e della società civile, proponendo inoltre gli obiettivi principali in materia di occupazione, competenze e protezione sociale che l’UE deve conseguire entro il 2030. Per l’Europa è un’opportunità per ampliare il corpus normativo sociale. In più, la Commissione ha presentato la raccomandazione relativa a un sostegno attivo ed efficace all’occupazione (EASE) in seguito alla crisi da Covid-19.

Gli obiettivi del piano d’azione sono fortemente ambiziosi e si prevede la realizzazione entro il 2030.

I tre obiettivi principali sono:

  • almeno il 78% della popolazione di età compresa tra i 20 e i 64 anni dovrebbe avere un lavoro entro il 2030;
  • almeno il 60% di tutti gli adulti dovrebbe partecipare, ogni anno, ad attività di formazione;
  • il numero di persone a rischio di povertà o di esclusione sociale dovrebbe diminuire di almeno 15 milioni entro il 2030.

La Commissione ha presentato una serie di azioni derivanti dal pilastro, quali l’agenda per le competenze per l’Europa, la strategia per la parità di genere, il piano d’azione dell’UE contro il razzismo, il pacchetto a sostegno dell’occupazione giovanile e la proposta di direttiva relativa a salari minimi adeguati.

Inoltre, la Commissione ha adottato, oltre al piano d'azione sul pilastro, una proposta di direttiva sulla trasparenza retributiva e una nuova strategia per i diritti delle persone con disabilità (2021-2030). Nel 2021, è previsto il varo di altre azioni dell'UE, tra cui la garanzia europea per l'infanzia, un nuovo quadro strategico in materia di salute e sicurezza sul lavoro, un'iniziativa per migliorare le condizioni di lavoro delle persone che svolgono la propria attività attraverso le piattaforme digitali e un piano d'azione per il settore dell'economia sociale.

Grazie al bilancio a lungo termine da 1.800 miliardi di euro e allo strumento per la ripresa Next Generation EU, gli Stati membri potranno rispondere concretamente alle sfide a livello sociale, di mercato del lavoro e di competenze, individuate nelle raccomandazioni specifiche per paese.

Il vertice sociale di Porto, organizzato dalla presidenza portoghese del Consiglio dell'UE per maggio 2021, sarà incentrato sulle modalità da attuare per rafforzare la dimensione sociale dell'Europa: per far fronte alle sfide connesse all'esigenza di una ripresa equa, inclusiva e resiliente e alla transizione verde e digitale. Il vertice rappresenterà un'opportunità per mobilitare le forze, al fine di rinnovare l'impegno relativo all'attuazione del pilastro sociale. Il piano d'azione sul pilastro costituisce il contributo della Commissione al vertice sociale di Porto.


a cura di Valeriana Savino 

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