Il diritto all'istruzione per le donne in Asia

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  Redazione
  30 January 2020
  3 minutes, 55 seconds

La garanzia di un libero accesso ai livelli di istruzione ed educazione per le donne è, da sempre, un obiettivo arduo da raggiungere.

A causa di consolidate convinzioni sociali e di palesi discriminazioni, alla donna molto spesso viene negato il diritto a un’educazione completa. Quest'ultima viene riservata, invece, agli uomini in quanto considerati gli unici in grado di ricoprire funzioni direttive e i ruoli apicali nella società.

Negli ultimi decenni, tuttavia, si è assistito a dei significativi progressi in tema di accesso all’educazione scolastica, per le donne dei Paesi Asiatici.

Secondo quanto registrato dall’Istituto di Statistica dell’UNESCO, la percentuale di donne e bambine che godono di un libero accesso all’educazione in Asia è aumentata nell’ultimo decennio: nel 2016, 453 milioni di donne e bambine risultavano iscritte in Istituti scolastici di vari livelli, dall’asilo all’educazione superiore, al punto da poter affermare che la media della partecipazione scolastica in molti Paesi Asiatici (Brunei, Malesia, Tailandia e Filippine) fosse a favore delle donne.

Tale progresso ha contribuito alla nascita di ONG dirette e guidate da donne che, grazie all’educazione ricevuta, sono oggi capaci di far valere i propri diritti anche a livello internazionale.

Ciononostante, ancora sussistono alcune ineguaglianze e disparità per quanto concerne i ceti più poveri e provenienti dalle zone rurali e arretrate.

In Pakistan, ad esempio, circa il 90% degli uomini provenienti da aree rurali sono alfabetizzati, a fronte di una percentuale del 52% per le donne.

Le disuguaglianze riguardano, tra l'altro: il materiale didattico, i progetti scolastici accessibili, e le posizioni di rilievo nei comitati studenteschi di college e università, che sono spesso ricoperte dagli uomini.

In questi Paesi, le giovani donne non possono completare i propri studi a causa della tragica usanza dei matrimoni combinati (celebrati, spesso, tra uomini e bambine giovanissime), o a causa delle condizioni di povertà, della legislazione fortemente discriminatoria e altri fattori socio-culturali. Per tali ragioni, alle donne è fortemente limitato l’accesso a diversi ambiti di lavoro (in particolare, quelli scientifici) e questo, conseguentemente, comporta una mancanza di opportunità di lavoro delle donne.

Infatti, grazie all’educazione impartita sin dalla giovane età, le donne avrebbero la possibilità di aspirare a posizioni lavorative di un certo livello, nonché arrivare a ricoprire cariche pubbliche.

In Vietnam, le condizioni economiche e i retaggi socio-culturali sono la principale causa della disparità tra uomo e donna nell’accesso al sistema educativo.

Le donne provenienti da famiglie povere non possono permettersi i costi relativi all’istruzione, come ad esempio l’acquisto dei libri o, banalmente, il pagamento dei mezzi di trasporto per raggiungere la scuola. Molto spesso, nell’ambito di queste realtà, i genitori sono malati e molte volte non alfabetizzati e, pertanto, le giovani donne sono costrette a lavorare fin da piccole per poter supportare la propria famiglia.

È in questo momento che si rende necessario il finanziamento nell’educazione da parte dei donatori internazionali (come ad esempio The Asia Foundation, attiva in Afghanistan, Vietnam, Cambogia, Tailandia, Laos e Mongolia) che si impegnano: da un lato, a garantire la possibilità di usufruire di borse di studio, alloggi e servizi di tutoraggio; dall'altro, agiscono per sensibilizzare la popolazione dei Paesi Asiatici rispetto al tema dell’educazione femminile.

Un’ulteriore barriera che le donne dei Paesi Asiatici devono affrontare, infatti, sono i taboo della società, che non accetta l’idea della donna scolarizzata, in quanto la più alta aspirazione per le ragazze che nascono e crescono in questi contesti è quella di trovare un marito benestante che possa provvedere al loro mantenimento.

Laddove, invece, le famiglie più conservatrici accettino di garantire alle proprie figlie il diritto all’istruzione, vengono preferiti gli Istituti femminili.

Tali Istituti (che si trovano in maggior parte in Paesi Asiatici come Corea, Filippine, Bangladesh, Pakistan e India), nonostante siano strutture scolastiche di stampo tradizionalista, costituiscono anche una preziosa opportunità di svilluppo delle doti di leadership. Difatti, in tali contesti le donne vivono più liberamente la propria istruzione, senza alcun tipo di discriminazione o di stereotipo proveniente da una società maschilista. Qui hanno la possibilità, pertanto, di sviluppare la propria sicurezza e il proprio talento, seguendo i modelli di vita di altre ragazze che, come loro, hanno lottato per vedere realizzati i propri ideali in una realtà che, ancora oggi, è restia ad accettare la donna quale figura influente e autorevole al pari dell’uomo.

A cura di Simona Maria D.

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