Gli Stati Uniti in materia di diritti umani durante l'amministrazione Trump

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  Redazione
  11 February 2021
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Gennaio 2017 – gennaio 2021. Sono questi i 4 anni che hanno visto Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti d’America. Anni che sono stati testimoni di un cambio di rotta della superpotenza mondiale nei confronti delle scelte politiche in materia di diritti umani e civili precedentemente intraprese dall’amministrazione Obama.

Durante l’intero mandato, Trump si è reso protagonista di scelte che sono apparse ai più come avventate e provocatorie, contornate a volte dall’avvallamento di "fake news" a scapito di fatti scientificamente accertati.

Sono molti gli episodi che nei quattro anni passati hanno fatto sorgere dubbi sulla reale preminenza dei diritti umani nelle scelte dell’allora presidente, nonché sull’importanza di investire nella cooperazione internazionale.

Una situazione incerta si è iniziata a delineare già a inizio 2017, quando si è deciso di interrompere i finanziamenti per il Fondo delle Nazioni Unite dedicato alla popolazione – UNFPA, di lasciare i negoziati per il patto delle Nazioni Unite sulle migrazioni e, infine, di uscire dai trattati di Parigi per la lotta ai cambiamenti climatici.

A seguire, nel 2018, la linea di condotta dell’allora Presidente si fa più chiara quando gli Stati Uniti si ritirano dall’UNESCO, dall’Alto Commissariato dell’ONU per i Diritti Umani e, infine, dall’accordo nucleare con l’Iran, concludendo anche con i tagli ai fondi per l’agenzia ONU da destinare ai rifugiati palestinesi.

Nel 2019, gli USA invocano la fine delle relazioni con l’Organizzazione Mondiale della Sanità – OMS, con la formalizzazione del ritiro nel corso del 2020.

Per di più, per quanto possa essere di già destabilizzante l’abbandono degli Stati Uniti dal panorama delle più importanti organizzazioni internazionali, a preoccupare maggiormente è stata quella che è parsa come una scarsa attenzione al tema dei diritti umani da parte dell’Amministrazione al potere negli ultimi anni.

Politiche ambigue in tal senso hanno caratterizzato l’intero mandato di Trump. Alcune di queste hanno reso alle persone di colore più difficile l’assegnazione delle case popolari e l’accesso alle scuole. Ad aggiungersi a ciò ci sono stati i divieti di viaggio, frutto delle ordinanze esecutive dell’amministrazione federale, riconosciuti sotto il nome di “travel ban”; divieti che colpiscono per la maggior parte persone provenienti da Paesi a maggioranza musulmana.

Vi è stato un complessivo atteggiamento di chiusura nei confronti di rifugiati e immigrati, con l’amministrazione Trump che ha scoraggiato l’ingresso di queste categorie.

Mentre l’amministrazione Obama volle dar risposta ad un fenomeno sempre più sentito come quello del dislocamento mondiale - a tal punto da fissare il massimale di rifugiati e richiedenti asilo a 110.000 - l’amministrazione Trump ha seguito una tendenza opposta abbassando il limite accettato a 18.000 individui.

In tutto ciò è cambiato l’intero sistema di immigrazione del Paese. La proposta sembra aver favorito i privilegiati, precludendo invece la via ai più vulnerabili.

Una considerazione è da fare sui richiedenti asilo lungo il confine con il Messico. Tali soggetti sono stati spesso separati dalle proprie famiglie e tenuti in condizioni che talvolta gli stessi giudici statunitensi hanno ritenuto ingiuste. Queste politiche di separazione potrebbero potenzialmente configurarsi come una violazione del diritto internazionale, oltre che delle stesse leggi nazionali.

Con Trump anche il diritto all’aborto sembra essere stato messo in discussione. L’accesso alla pratica abortiva negli USA è considerata un diritto fondamentale. A confermarlo vi è l'Organizzazione delle Nazioni Unite e il sostegno di numerosi Paesi del mondo; la stessa Corte Suprema degli Stati Uniti l’ha riconosciuto e garantito. Ciononostante, pare che l’opinione personale del Presidente – e di riflesso di tutta l’amministrazione – fosse reticente nei confronti di tale diritto.

In tale ambito, i programmi di salute riproduttiva dedicati alle donne e alle famiglie negli Stati Uniti sono stati colpiti dai tagli del bilancio federale. Imporre una policy come la “Global Gag Rule” ha avuto tra gli effetti quello di far sì che i fondi americani per le ONG che praticano o forniscono informazioni sull’aborto venissero ridotti o bloccati.

Lo dimostrano i dati: un’imposizione come può persino portare a danneggiare indirettamente la salute materna e del neonato, in tutto il mondo, avendo altresì ripercussioni sui finanziamenti mondiali dedicati a malattie infettive come l’AIDS, la malaria e la tubercolosi.

La stessa policy applicata non all’estero ma in territorio nazionale, nella versione di “Domestic Gag Rule”, ha comportato il minor accesso ai servizi sanitari essenziali alla salute per moltissime donne.

A sottolineare il disinteresse istituzionale a questa sensibile tematica si può annoverare anche la decisione di non riferire più sui diritti in ambito riproduttivo nell’annuale Report sui diritti umani.

Riguardo le comunità LGBTQ, nonostante durante la campagna elettorale l'aspirante Trump si fosse detto a favore della loro tutela, la situazione non è stata delle più rosee. Numerosi sono stati i passi avanti fatti dall’amministrazione Obama, a cui ha fatto seguito la successiva che non si è dedicata così attivamente alla medesima causa. Non sono state poche le occasioni in cui il presidente repubblicano sembra abbia messo in dubbio, dinanzi la Corte Suprema, che la protezione volta a contrastare le discriminazioni basate sul sesso non si applicassero alle persone LGBTQ.

Nei confronti della libertà religiosa, durante gli anni di Trump è stato creato un apposito organo, la "Commission on Unalienable Rights", per cercare di esaminare e determinare cosa si intenda per “human rights” negli Stati Uniti d’America. La commissione, che avrebbe dovuto confermare quali fossero i diritti umani per gli americani, si è vista comporre da studiosi ritenuti per lo più non simpatizzanti per le comunità LGBTQ. Si è quasi arrivati a ritenere che alcuni diritti siano “più inalienabili” di altri, con la conseguenza di mettere spesso in difficoltà molte minoranze vulnerabili con la semplice giustificazione di protezione della libertà religiosa.

Nel complesso, quelli che sono stati gli anni di Trump non hanno visto un sostanziale sviluppo positivo in materia di protezione e promozione dei diritti umani. Numerose sono state le politiche e le polemiche portate avanti dall’ormai ex presidente in una direzione che appariva opposta rispetto a quella del progresso nel campo umanitario.

Gli anni passati lasciano ora spazio ad un’amministrazione che dichiara di essere molto più attiva in campo umanitario. Molto recenti le parole del discorso di Joe Biden al Dipartimento di Stato, a conferma del cambiamento che si accinge a fare la Nazione: «America is back. Diplomacy is back».

Ricostruire e curare le alleanze, aumentare il tetto massimo di rifugiati ammessi negli USA, così come difendere su scala mondiale i diritti delle comunità LGBTQ, sono alcuni degli obiettivi che il nuovo Presidente si è impegnato a prendere.

«Abbiamo molto da fare e molto da ricostruire» - ha sottolineato Biden.

Fonti consultate per il presente articolo:

Biden, la nuova politica estera americana è all’insegna di diplomazia e alleanze

https://www.ilsole24ore.com/art/biden-nuova-politica-estera-americana-e-all-insegna-diplomazia-e-alleanze-ADhm9uHB

Everything you need to know about human rights in United States of America

https://www.amnesty.org/en/countries/americas/united-states-of-america/report-united-states-of-america/

Recenti sviluppi sull’ambigua posizione degli Stati Uniti in materia di tutela dei diritti umani ai tempi dell’amministrazione Trump

http://www.masterdirittiumanisapienza.it/recenti-sviluppi-sull%E2%80%99ambigua-posizione-degli-stati-uniti-materia-di-tutela-dei-diritti-umani-ai

Trump Administration Civil and Human Rights Rollbacks

https://civilrights.org/trump-rollbacks/

Unalienable Rights and U.S. Foreign Policy

https://www.wsj.com/articles/unalienable-rights-and-u-s-foreign-policy-11562526448


https://unsplash.com/it/foto/I...


a cura di Sofia Abourachid 

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