Gli ecovillaggi, luci ed ombre

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  Valeria Fraquelli
  02 September 2022
  4 minutes, 6 seconds

In questo periodo in tanti vogliono cambiare la loro vita, andare via dalla loro città, instaurare dei legami veri, autentici, dopo due anni di isolamento forzato. Molti fantasticano su una piccola casetta in campagna, in mezzo al verde, alla natura, un luogo dove ci si può riappropriare dei ritmi naturali degli esseri umani, della vita stessa, dove non c’è un capo a cui rendere conto.

Il desiderio di una vita più autentica, che segue i ritmi della natura, in cui osservare l’alba e il tramonto, in cui il passare delle stagioni non è falsato da riscaldamento troppo alto o aria condizionata troppo bassa, è spia di un disagio interiore che spesso trova nella campagna la sua unica cura. A volte si sente l’esigenza di legarsi a un gruppo di persone che hanno fatto la stessa scelta, che avevano lo stesso disagio, e tutte insieme cercano di superarlo.

Se a questo uniamo un profondo rispetto per la natura e per l’ambiente, ecco che una delle scelte possibili è trasferirsi in un ecovillaggio.

Ne stiamo cominciando a parlare, ma sappiamo veramente di cosa si tratta?

Ciò che attrae è il grande desiderio di vivere a contatto con la natura, senza vincoli, liberi di scegliere davvero la propria vita, spesso una vita più sana e più autentica.

Se salute e sostenibilità sono le parole chiave per chi vive in un ecovillaggio, è altrettanto vero che il lavoro da fare è tanto e tutti i membri della comunità sono tenuti a dividersi i compiti in base alle loro inclinazioni. Spesso gli ecovillaggi si fondano sul lavoro dei membri della comunità e su alcuni prodotti, o artigianali o naturali, che vengono venduti per ricavare il denaro che serve alla comunità per mantenersi.

La vita di campagna è fatta di luci e ombre. C’è l’orto, ci sono gli animali, ci sono i campi che necessitano di cure quotidiane, cure che richiedono un grande lavoro e un grande impegno a cui partecipa l’intera comunità. Persone che decidono di lasciare indietro tutta la loro vita precedente e decidono di cambiare, di dare tutto per la comunità e sono alla base della vita negli ecovillaggi.

Queste persone decidono consapevolmente di aprire una nuova pagina della loro vita, ma il movimento degli ecovillaggi è in continuo mutamento, si evolve. In Italia ci sono tra i 50 e i 60 ecovillaggi che sono sanciti dalla Rete Italiana Villaggi Ecologici, un'apposita associazione, ma bisogna ricordare che mancano alcune realtà.

In Europa e nel mondo intero esistono molte altre realtà associative del genere ecovillaggi e andando sul sito del Global Ecovillage Network si può scoprire tutta una realtà fatta di piccole e grandi comunità che hanno deciso di vivere a stretto contatto con la natura.

Ma attenzione, sotto la facciata di un maggiore rispetto per la natura alcuni ecovilaggi si trasformano in sette e bisogna essere molto cauti prima di fare una scelta di vita tanto coraggiosa e di rottura. Le sette plagiano i loro adepti, li costringono ad isolarsi da tutto e da tutti, li portano alla follia e li costringono a versare fiumi di denaro per finanziare gli altissimi costi di mantenimento della setta stessa.

Se un ecovillaggo si mostra troppo vicino ad una setta il consiglio è quello di chiamare immediatamente le forze dell’ordine e denunciare il tutto alla giustizia. È importante tenere sempre gli occhi ben aperti e tenersi alla larga da ogni comportamento illegale.

In ogni caso, andare a vivere in un ecovillaggio è una scelta non per tutti. I ritmi della natura, il lavoro manuale, occuparsi della casa tutti insieme provvedendo anche alle riparazioni necessarie può essere appagante ma anche stancante.

Non tutti sono pronti a un cambio di vita così drastico, non tutti sono pronti a cambiare la propria vita in modo così radicale. Bisogna pensarci bene, andare a fondo nelle motivazioni che spingono a voler vivere in un ecovilaggio, e se non si è sicuri è meglio lasciar perdere.

In conclusione, la scelta di vivere in un ecovillaggio non è semplice, non è per tutti. Prima di decidere di cambiare per sempre la propria vita bisogna pensarci bene, bisogna ponderare i pro e i contro, bisogna essere sicuri che quella è veramente la scelta giusta, lo stile di vita che si intende adottare. E naturalmente, bisogna stare ben alla larga da sette che si spacciano per ecovillaggi e da qualsiasi attività illegale.

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L'Autore

Valeria Fraquelli

Mi chiamo Valeria Fraquelli e sono nata ad Asti il 19 luglio 1986. Ho conseguito la Laurea triennale in Studi Internazionali e la Laurea Magistrale in Scienze del governo e dell’amministrazione presso l’Università degli Studi di Torino. Ho anche conseguito il Preliminary English Test e un Master sull’imprenditoria giovanile; inoltre ho frequentato con successo vari corsi post laurea.

Mi piace molto ascoltare musica in particolare jazz anni '20, leggere e viaggiare per conoscere posti nuovi ed entrare in contatto con persone di culture diverse; proprio per questo ho visitato Vienna, Berlino, Lisbona, Londra, Malta, Copenhagen, Helsinki, New York e Parigi.

La mia passione più grande è la scrittura; infatti, ho scritto e scrivo tuttora per varie testate online tra cui Mondo Internazionale. Ho anche un mio blog personale che tratta di arte e cultura, viaggi e natura.

La frase che più mi rappresenta è “Volere è potere”.

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ecovillaggi Cultura solidarietà sette vita sostenibile