Giornata Mondiale contro la Tratta di Esseri Umani

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  Redazione
  29 July 2021
  3 minutes, 50 seconds

A cura di Valeriana Savino

Nel 1932, all’epoca dei primi tentativi di contrasto della tratta sul piano internazionale, Nina Boyle scriveva: “In gran parte del mondo il diritto di disporre di (donne) a partire dall’infanzia, a scopo di profitto, di piacere o per altro vantaggio, è cosa ovvia.” L’autrice sosteneva che in molti paesi i governi vantavano il raggiungimento dell’abolizione della schiavitù, mentre sul commercio di donne e bambine calava il silenzio. A distanza di oltre un secolo, la tratta mantiene il suo carattere di attività criminale transnazionale molto significativa e redditizia. Più di 20 milioni di persone in tutto il mondo sono vittime della schiavitù moderna, costretti al lavoro forzato, visti come una risorsa di organi o sfruttati sessualmente. Le donne e i bambini sono le vittime più colpite, rispettivamente il 66% e il 13%. Inoltre, i numeri aumentano per quanto riguarda lo sfruttamento sessuale, di cui il 98% delle vittime sono donne e bambine. Gli uomini, invece, hanno più probabilità di finire nelle catene di manodopera intensiva.

La tratta di esseri umani è un reato e una grave violazione dei diritti umani. Ogni anno migliaia di uomini, donne e bambini cadono nelle mani dei trafficanti, nei loro paesi e all’estero. Quasi tutti i paesi del mondo sono colpiti dalla tratta, sia perché paesi di origine, ma anche di transito o di destinazione delle vittime.

I paesi Ue hanno segnalato 14.145 vittime di traffico di esseri umani nel periodo compreso tra il 2017 e il 2018, di cui il 72% costituito da donne e ragazze. Secondo una relazione della Commissione Europea, l’Italia è al secondo posto nell’Ue-27 per numero di vittime. I bambini vittima del traffico di esseri umani rappresentano il 22% delle vittime registrate. In ogni caso il dato reale potrebbe essere molto più grande, vista l’assenza di dati coerenti e comparabili. Inoltre, più della metà delle vittime registrate sono state oggetto di traffico di esseri umani per sfruttamento sessuale. Il 15% delle vittime è stato introdotto per altri tipi di lavoro forzato e l’altro 15% per motivi di accattonaggio forzato, prelievo di organi o servitù domestica.

L’Unione Europea lavora per la prevenzione e il contrasto alla tratta di esseri umani con azioni sul campo e la collaborazione a livello locale e internazionale. La proibizione della tratta di esseri umani è espressa nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea (art. 5.3) e contrastare il fenomeno è una delle più importanti priorità dell’Unione. È stato infatti concepito e messo in pratica un approccio globale per prevenire la tratta di essere umani, perseguire i criminali, proteggere le vittime ed instaurare collaborazioni. Tutto ciò è legato alla Direttiva dell’Unione Europea contro la tratta, invocando e mettendo in azione il motto “Insieme contro la tratta di esseri umani”.

Anche la tratta di esseri umani specifica di genere viene riconosciuta dall’Ue e ciò implica che le misure di assistenza e supporto fornite dall’Unione Europea devono anch'esse essere specifiche di genere. Inoltre, la vulnerabilità dei bambini non può essere ignorata e mette in luce l’importanza della prevenzione e della protezione delle vittime e delle potenziali vittime minori.

La volontà di sradicare la tratta di esseri umani si è rafforzata con il Piano d’Azione per i Diritti Umani e la Democrazia 2020-2024 dell’Unione Europea, il quale si pone delle sfide particolari per l’attuazione e la protezione dei diritti umani e per la lotta per i valori e interessi dell’Europa.

A livello internazionale, l’Assemblea Generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite ha adottato nel 2010 un Piano Globale d’Azione per la lotta alla tratta di esseri umani e ha esortato i governi di tutti i paesi a intraprendere azioni coordinate e coerenti per sconfiggere questa forma di violenza.

La tratta di esseri umani è oggi fortemente combattuta grazie alla tutela multilivello instauratasi a seguito dell’adesione a convenzioni internazionali ed organismi sovranazionali. L’UNODC, in qualità di custode della Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale e dei relativi protocolli, assiste gli Stati nei loro sforzi per attuare il protocollo per prevenire, reprimere e punire la tratta di esseri umani.

Nonostante questo, il traffico di esseri umani rimane ad oggi uno dei crimini in più rapida espansione. Le nuove tecnologie, i flussi migratori e la crisi innescata dalla pandemia di Covid-19 stanno creando nuovi rischi e sfide per tutta la comunità internazionale nel combattere questa nuova forma di schiavitù da sradicare in tutto il mondo.

Fonti consultate per il seguente elaborato:

http://www.geniusreview.eu/wp-content/uploads/2021/03/DeVido_Tratta.pdf

https://ec.europa.eu/anti-trafficking/sites/default/files/study_on_data_collection_on_trafficking_in_human_beings_in_the_eu.pdf

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