Gennaio europeo

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  Michele Bodei
  30 January 2021
  3 minutes, 28 seconds

Il Consiglio dell’Unione Europea, formato dai capi di Stato o di governo degli Stati membri e dal presidente della Commissione, è l’organo con la funzione di definire gli orientamenti politici dell’Unione Europea. Dal 2009 è organizzata attraverso un meccanismo a rotazione che affida la presidenza a un gruppo di tre Stati ogni 18 mesi, di cui ciascuno assume l’incarico per sei mesi. Il 1° luglio 2020 era iniziato il periodo con protagonisti la Germania, il Portogallo e la Slovenia. Il 1° gennaio 2021 Angela Merkel ha ceduto il posto direttivo al presidente Antònio Costa, inaugurando il semestre portoghese, che durerà fino al 1° luglio di quest'anno.

Il gruppo dei tre Stati è solito organizzare preventivamente una linea comune da seguire. Infatti, Costa ha annunciato che, in conformità con le linee della presidenza tedesca e con la Commissione Europea, le tre priorità sono:

  • Promuovere la ripresa europea con una transizione digitale e sostenibile;
  • Implementare il pilastro Sociale dell’Unione Europea come elemento chiave per assicurare una chiara transizione che sia inclusiva, digitale e sostenibile;
  • Rafforzare l’autonomia strategica dell’Europa, lasciandola aperta al mondo.

Questi obiettivi saranno raggiungibili attraverso gli strumenti e i progetti istituiti gli scorsi mesi grazie alla collaborazione tra le istituzioni, come il Next Generation EU e il progetto del Green New Deal.

Dal 31 dicembre il Regno Unito è ufficialmente svincolato dal diritto dell’Unione Europea, dopo il periodo di transizione iniziato il 1° febbraio 2020. E’ stato stipulato un Accordo provvisorio sui rapporti tra il Paese e l’Unione, in vigore fino al 28 febbraio, che regola gli scambi commerciali e i rapporti di sicurezza dei cittadini. Le conseguenze sono state diverse tra gli Stati. L’Irlanda, che si è sempre servita del Regno Unito per il trasporto commerciale via terra verso il continente europeo, ora si trova a fare i conti con i controlli doganali e altre procedure, causando ritardi e ulteriori danni al commercio. La Francia ha ottenuto un guadagno dalla fuga delle imprese dalla Brexit: 170 miliardi di euro di capitali e 2.500 posti di lavoro in più. Per far fronte agli sconvolgenti cambiamenti, la Commissione ha istituito un fondo speciale da 5 miliardi, detto Brexit Adjustment Reserve, da distribuire tra le regioni e i settori più danneggiati, soprattutto nel settore della pesca nelle acque del Regno Unito.

A fine gennaio si contano più di 30 milioni di contagiati in tutto il continente. In pole position abbiamo il Regno Unito con 3 milioni e mezzo, seguito dalla Francia con circa 3 milioni, la Spagna e l’Italia con quasi 2 milioni e mezzo e la Germania ha superato i 2 milioni. L’aumento dei contagi è stato attribuito agli spostamenti durante le feste natalizie, che tuttavia non sembrano aver avuto la stessa incidenza sul conteggio dei morti. A destare preoccupazione è stata soprattutto la variante britannica del virus, altamente infettiva, che ha spinto l’Unione ad invitare gli Stati a rafforzare le restrizioni. La Germania ha dovuto adottare un lockdown totale, mentre rimane solo parziale in Spagna. In Francia è stato anticipato il coprifuoco alle 18.00 e l’Austria ha prolungato il lockdown natalizio fino al 7 febbraio. Per evitare la chiusura delle frontiere come la scorsa primavera, la Commissione ha proposto l’istituzione delle "zone rosso scure", per isolare le aree più infette.

Il 27 dicembre è ufficialmente iniziata la campagna di somministrazione dei vaccini nell’Unione Europea, a partire dalle categorie prioritarie: anziani e personale sanitario. Le dosi somministrate provengono da Pfizer-BioNTech e da Moderna, ma restano ancora aperti i negoziati per la distribuzione di dosi sviluppate da diverse compagnie: presto l’Ema approverà il vaccino russo Sputnik V e quello di AstraZeneca. Ursula von der Leyen ha tenuto a precisare che tali accordi sono da concludere con l’Unione, senza la facoltà di negoziare separatamente con gli Stati. La Presidente della Commissione ha anche appoggiato la proposta della Grecia di istituire un certificato europeo di vaccinazione, in modo da garantire maggiore libertà di circolazione agli individui vaccinati.

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