La parola “cittadinanza” rappresenta il vincolo giuridico che formalmente lega uno stato ai suoi cittadini, riconoscendone la pienezza dei diritti politici e giuridici. L’ottenimento della cittadinanza è un tema che ciclicamente torna ad occupare i discorsi politici, specialmente in campagna elettorale, ma che nella realtà dei fatti resta immutato da diverso tempo. In accordo alla legge n.91 del 1992, oggi la cittadinanza italiana si acquisisce iure sanguinis, cioè per diritto di sangue. Se un bambino nasce o è adottato da genitori italiani il riconoscimento di “cittadino” avviene automaticamente. In questo l’Italia, e più in generale gli stati europei, differiscono dagli Stati Uniti, dal Canada e da molti paesi dell’America Latina dove vige una forma pura di ius soli, ovvero diritto del suolo, che, indipendentemente dalla nazionalità dei genitori, ritiene sufficiente la condizione di nascita sul territorio nazionale per ottenerne la cittadinanza. Legalmente si può inoltre divenire “italiani” tramite matrimonio, beneficio di legge, concessa con decreto del Presidente della Repubblica o per naturalizzazione, ovvero residenza per un certo numero di anni sul territorio. Quest’ultima pratica però si scontra con le spese economiche necessarie per presentare domanda e i lunghi tempi d’attesa imposti dalla burocrazia. Inoltre, la costante instabilità politica del nostro Paese, con l’ultimo governo caduto lo scorso 21 luglio, non fa altro che rendere ancora più complicata l’approvazione di una riforma che possa cambiare o modificare l’attuale situazione normativa e contribuisce invece a rallentare i tempi di attesa delle pratiche burocratiche.
Di quest’ultimo punto se ne lamenta anche Luca, ventiduenne nato in Italia da genitori cinesi. Al compimento dei suoi diciotto anni Luca ha fatto la richiesta di cittadinanza. Difatti, in accordo con la legge del ’92, il principio di naturalizzazione stabilisce che gli individui stranieri, arrivati nel paese, possano chiedere la cittadinanza dopo 10 anni di permanenza continuativa sul suolo italiano. I loro figli, invece, devono aspettare il compimento della maggiore età, dimostrando di aver vissuto ininterrottamente qui dalla loro nascita. Nel caso di Luca però questa condizione non è valida perché, all’età di due anni, ha vissuto per un anno in Cina assieme ai nonni, per poi ricongiungersi in Italia con i genitori. Il fatto di aver interrotto il periodo di residenza impone a Luca un ulteriore periodo di attesa. La situazione politica poi non aiuta, ogni volta che cade un governo, infatti, all’interno del ministero cambiano le persone che vi lavorano e l’assolvimento delle pratiche burocratiche è rallentato da questa fase di stasi.
“Mi sento italiano, ho studiato da sempre in Italia, ho fatto tutto il mio percorso scolastico qui. Non mi considero diverso dagli altri ragazzi italiani, però percepisco di subire una discriminazione. In quanto i miei tratti non sono occidentali, almeno una volta al mese mi capita di essere fermato dalla polizia per un controllo dei documenti. Per l’identificazione basterebbe mostrare la patente, ma spesso mi è stato comunque richiesto di mostrare il passaporto o il permesso di soggiorno, sottolineando il mio essere reputato “non italiano”. Questo tipo di trattamento -aggiunge Luca- è ancora più frequente nei confronti degli uomini di colore, in quanto ancora più visibilmente diversi: è frustrante riconoscersi nell’identità di un Paese, perché si è nati o si ha vissuto un lungo periodo della propria vita lì, ma comunque essere perennemente additati come stranieri. A settembre, ancora una volta, non potrò andare a votare, ad esprimere la mia volontà politica decidendo per il futuro. Credo che l’Italia – continua Luca- riuscirà ad uscire da questo lungo stato di passività solo quando un numero maggiore di stranieri di seconda generazione ricopriranno incarichi politici e daranno effettiva priorità alla modifica di una legge incapace di vedere i cambiamenti sociali avvenuti in questi trent’anni”.
[https://www.comune.cassinadepecchi.mi.it/it/page/cittadinanza-italiana-per-beneficio-di-legge#:~:text=La%20cittadinanza%20italiana%20per%20beneficio,nei%20registri%20dello%20Stato%20Civile.]
[https://www.difesapopolo.it/Fatti/Ius-soli-ius-sanguinis-ius-culturae-a-che-punto-e-la-riforma-della-cittadinanza]
[https://www.interno.gov.it/it/temi/cittadinanza-e-altri-diritti-civili/cittadinanza#:~:text=In%20Italia%20il%20moderno%20concetto,%C3%A8%20adottati%20da%20cittadini%20italiani.]
Francesca Bellini