Michelle Obama

  Domina
  Fabio Di Gioia
  06 April 2020
  3 minutes, 50 seconds

Michelle LaVaughn Robinson Obama è nata il 17 gennaio 1964 a Chicago, nello Stato dell’Illinois negli Stati Uniti. Figlia di Marian Shield, casalinga, e Fraser Robinson, operaio presso l'impianto di depurazione dell'acqua della metropoli, Michelle è cresciuta insieme al fratello Craig in un bungalow di mattoni nella South Side di Chicago. Nelle sue memorie racconta di come dormissero in salotto con un lenzuolo adibito a divisorio di fortuna, della sclerosi multipla che aveva colpito il padre (che nonostante ciò continuò a lavorare) e della discendenza della madre da una schiava nera chiamata Marian, risalente a 4 generazioni prima. Una serie di lezioni di vita e valori che hanno condizionato i Robinson. Diplomatasi nel 1981 alla Whitney M. Young Magnet High School, si è poi laureata in Sociologia e studi afroamericani alla Princeton University nel 1985, per conseguire poi una laurea in legge ad Harvard nel 1988 e specializzarsi infine con un dottorato di ricerca in diritto della proprietà intellettuale nel 1989 presso lo studio legale Sidley Austin. E proprio qui conobbe quello che sarebbe diventato il suo futuro marito e che l'avrebbe resa la prima First Lady afroamericana, Barack Obama. Il futuro Presidente arrivò come stagista estivo e lei gli fu assegnata come consulente. Dalla loro relazione sono nate due figlie: Malia nel 1998 e Sasha nel 2001.

Nel 1991 lasciò lo studio legale per intraprendere una carriera pubblica, prima come Assistente del Sindaco di Chicago, Richard Daley, e successivamente come Assistente commissario per la pianificazione e lo sviluppo della città. Nel 1993 divenne Direttore esecutivo dell'ufficio di Public Allies, un programma di formazione alla leadership dei giovani adulti con lo scopo di aiutarli in future carriere nel settore pubblico. Nel 1996 si unì allo staff dell'University of Chicago come Preside associato per i servizi agli studenti. Nel 2002 venne nominata Direttore esecutivo delle relazioni con la comunità e degli affari esterni per l’University of Chicago Hospitals. E infine, nel 2005, divenne Vicepresidente per le stesse funzioni ma questa volta all’University of Chicago Medical Center.

Nel novembre 2004 Barack Obama venne eletto Senatore dell’Illinois e lei si trovò per la prima volta a tenere discorsi per un pubblico nazionale. In questi anni si divise in tre per continuare a lavorare (part time), seguire le figlie e supportare il marito nelle campagne politiche.

La sua vita cambiò definitivamente con l’elezione del marito a 44° Presidente degli Stati Uniti d’America; in un aneddoto ricorda il trasferimento della famiglia Obama alla Casa Bianca, proprio quel simbolo di potere costruito dagli schiavi neri della nazione, che andava a quel punto ad ospitare la prima famiglia afroamericana.

Durante gli anni da First Lady divenne popolare in tutto il mondo per la sua personalità e le sue iniziative che portarono in parte a umanizzare anche la figura del marito. Si dedicò come volontaria presso i rifugi dei senzatetto e le mense per i poveri di Washington D.C. Numerose furono poi le visite nelle scuole pubbliche al fine di ricordare l’importanza dell’istruzione e incoraggiare il volontariato. Partecipò a numerose iniziative a sostegno delle famiglie dei militari. Si appassionò di cibo biologico e iconico divenne il suo giardinetto che decise di installare alla Casa Bianca, in collaborazione con una classe di quinta elementare di una scuola locale, con l’idea di mandare un messaggio positivo per le battaglie dei disturbi alimentari nei giovani statunitensi. Nel 2012 lanciò la campagna Let’s Move, in collaborazione con la squadra olimpica statunitense, per incentivare i giovani a provare diversi sport al fine di trovare magari la loro passione.

Famose sono state le sue parole rivolte ai giovani durante il suo discorso di commiato dalla Casa Bianca: "Voglio che i nostri giovani sappiano che sono importanti, che appartengono a noi. Quindi non abbiate paura. Mi sentite, giovani? Non abbiate paura. Siate concentrati. Siate determinati. Siate speranzosi. Siate potenti. Date forza a voi stessi con una buona educazione. Poi andate là fuori e usate quell'educazione per costruire un paese degno del vostro sconfinato impegno. Date l'esempio con la speranza; non abbiate mai paura"

Terminata l’esperienza da First Lady, Michelle è rimasta attiva pubblicamente per le sue attività rivolte ai giovani, per supportare poi la candidatura di Hilary Clinton tra i democratici e per i temi legati alla protezione delle donne dalle molestie sessuali dopo lo scandalo Weinstein.

Nel 2018 ha pubblicato la sua autobiografia “Becoming” che ha vinto nel 2019 un Grammy per il miglior album parlato.

Le fonti impiegate per la redazione del presente articolo sono liberamente consultabili:

https://www.whitehouse.gov/about-the-white-house/first-ladies/michelle-obama/

https://www.britannica.com/biography/Michelle-Obama

https://www.obama.org/

https://www.forbes.com/profile/michelle-obama/#81b3d1c60fe9

https://www.biography.com/us-first-lady/michelle-obama

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L'Autore

Fabio Di Gioia

Dottore in Scienze internazionali ed istituzioni europee, attualmente si sta specializzando nel corso di laurea magistrale in Relazioni Internazionali. È stato Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti, Referente di Segreteria e co-ideatore del progetto TrattaMI Bene. È ora Caporedattore e autore per la sezione Diritti Umani.

Bachelors degree in International Sciences and European Institutions, currently majoring in International Relations. He has served as Chairman of the Board of Auditors, Secretariat Liaison, and co-creator of the TrattaMI Bene project. He is now Editor-in-Chief and author for the Human Rights section.

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