Hoda Sha'rawi

  Domina
  Fabio Di Gioia
  07 October 2019
  3 minutes, 11 seconds

Hoda Sha'arawi nacque il 23 giugno 1879 in una ricca famiglia di Minya, nell’Alto Egitto; figlia di Muhammad Sultan Pasha, proprietario terriero (e futuro presidente della Camera dei deputati egiziana) e Iqbal Hanim, schiava circassa. È considerata la madre fondatrice dei movimenti femminili (mentre Qasim Amin è considerato il padre fondatore del pensiero femminista) in Egitto.

Sha'arawi viene educata in tenera età insieme ai suoi fratelli, ma trascorre la sua infanzia e la prima età adulta in un harem egiziano: nel caso di Hoda si trattò, tuttavia, di un Harem senza padrone, una casa di donne i cui gli unici maschi presenti furono il fratellino e un eunuco (solitamente adibito alla sorveglianza). Grazie comunque alle disponibilità della famiglia, ricevette una buona educazione in confronto alle coetanee di ceto più basso: apprese il francese (che divenne la sua lingua principale) da una insegnante italiano e imparò a memoria il Corano in arabo. Iniziò anche, però, a elaborare i primi risentimenti quando si rese conto che non poteva godere della stessa istruzione del fratello.

Nel 1908 fondò la prima organizzazione filantropica gestita da sole donne egiziane: un dispensario medico per donne e bambini poveri. Il pensiero fondante di Hoda fu che i progetti di servizio sociale gestiti dalle donne dovevano servire per due motivi: innanzitutto, impegnandosi in tali attività, le donne stesse avrebbero eliminato alcune loro barriere mentali, acquisendo conoscenze pratiche e indirizzando la propria attenzione verso nuove questioni sociali; in secondo luogo, tali progetti avrebbero messo in discussione l'opinione secondo cui tutte le donne dovevano essere creature del piacere ed esseri bisognosi di protezione.

Nel 1923 formò, prima il Comitato femminile centrale del Wafd, unico gruppo femminista politico, di cui Hoda divenne presidente. In seguito, diede vita il 16 marzo 1923 all’Unione Femminile Egiziana: gruppo che aveva come scopo il raggiungimento del suffragio femminile, la modifica di leggi sullo status personale e la creazione di maggiori opportunità educative per le donne.

Sha’rawi si impegnò in prima persona anche nella lotta anticoloniale, coniugando la battaglia con la questione femminile e organizzando numerose manifestazioni, di cui la più famosa nel 1919: la marcia delle donne velate. Nel 1923, al suo ritorno dal IX congresso dell’International Women Suffrage Alliance, troviamo l’avvenimento che più di tutti l’ha consegnata alla storia: arrivata al Cairo, scendendo dal treno insieme alla collega Sizah Nabarawi, si tolse il velo in pubblico e spontaneamente venne imitata anche dalle altre donne presenti. L’hijab, nome proprio di questo tipo di velo, rappresentava un simbolo carico di conflitti ideologici. Sha’rawi, nel suo atto allora radicale di scoprirsi il capo, rimosse una barriera simbolica, quella che separava le donne arabe dalla vita pubblica. Per Hoda, il velo era infatti un ostacolo sociale per il ruolo della donna nella società; le donne necessitavano di un’istruzione più qualificata e di una maggiore rappresentanza nell’arena politica. Sempre Hoda ricordava come nell’Egitto dei faraoni e del primo Islam le donne si trovassero in una situazione migliore; situazione poi peggiorata con la sopraffazione del patriarcato su qualsiasi altra gerarchia sociale.

Fu da qui che nel 1926 si ottenne una prima riforma al Codice dello Statuto personale, mentre nel 1929 si apri l’accesso alle donne ai corsi universitari.

Hoda rimase presidente dell'Unione femminista egiziana per il resto della sua vita e divenne il presidente fondatore dell'Unione Femminista Araba nel 1945. Morì di colera nel 1947 all'età di 68 anni.

Per quanto le sue battaglie si siano scontrate con molteplici fattori esterni sociali, politici, religiosi e culturali, ad oggi è ricordata tra le più famose femministe della storia.

Le fonti impiegate per la redazione del presente articolo sono liberamente consultabili:

M.Badran, Feminists, Islam, and Nation. Gender and the Making of Modern Egypt

https://www.britannica.com/biography/Huda-Sharawi

https://insidearabia.com/huda-sharawi-a-remarkable-egyptian-feminist-pioneer/


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L'Autore

Fabio Di Gioia

Dottore in Scienze internazionali ed istituzioni europee, attualmente si sta specializzando nel corso di laurea magistrale in Relazioni Internazionali. È stato Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti, Referente di Segreteria e co-ideatore del progetto TrattaMI Bene. È ora Caporedattore e autore per la sezione Diritti Umani.

Bachelors degree in International Sciences and European Institutions, currently majoring in International Relations. He has served as Chairman of the Board of Auditors, Secretariat Liaison, and co-creator of the TrattaMI Bene project. He is now Editor-in-Chief and author for the Human Rights section.

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