Diritti civili lesi negli Stati Uniti d'America

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  Redazione
  30 April 2021
  3 minutes, 50 seconds

Negli Stati Uniti d’America i diritti civili dei cittadini afroamericani sono continuamente lesi e privati del loro contenuto. Le tensioni a sfondo razziale non sono nuove negli Stati Uniti. Fino agli anni Sessanta del Novecento in molti stati meridionali degli USA erano in vigore legislazioni segregazioniste. Il razzismo segregazionista americano era un misto di convincimento ideologico della supremazia dei bianchi e di differenzialismo razziale, basato sull’idea che le presunte “razze” prosperano meglio se non si mescolano. Solamente grazie all’azione audace di attivisti come Martin Luther King e Rosa Sparks è stato possibile e fondamentale superare lo stato delle cose e dare vita a un grande movimento per i diritti civili. Anche la Corte suprema degli Stati Uniti ha smontato le legislazioni segregazioniste, dichiarandole fuori dalla legge e in contrasto con le norme supreme espresse dalla Costituzione del Paese.

Negli ultimi anni si sta assistendo ad un nuovo e forte attacco soprattutto dalla polizia americana nei confronti della comunità afroamericana. L’omicidio di George Floyd ha riacceso un dibattito nazionale ed internazionale su cosa significhi essere neri in America, poiché ha turbato anche parte della comunità europea. La morte di Floyd ha riportato alla luce il movimento Black Lives Matter, impegnato nella lotta contro il razzismo perpetrato a livello sociale e politico verso le persone afroamericane, costituito non soltanto da persone nere ma anche da persone bianche. La morte è avvenuta il 25 maggio 2020 e a meno di un anno di distanza, Derek Chauvin, il poliziotto che ha soffocato George che implorava di lasciarlo respirare, è stato condannato per essere tre volte colpevole.

Un altro episodio di uso improprio della forza da parte della polizia è avvenuto a gennaio 2021, a Rochester, nello Stato di New York. Questa volta la protagonista era una bambina afroamericana di appena 9 anni. La bimba era in preda a una crisi psichiatrica e minacciava di uccidersi. Anche in questo caso, come per quanto accaduto nella tragedia di Floyd, è stato diffuso un videoclip, registrato dalla body-cam di un agente, il quale ha ripreso l’episodio. Gli agenti di polizia volevano portare la piccola in ospedale, ma di fronte al suo rifiuto l’hanno ammanettata, spinta nella neve e costretta ad entrare in una vettura della polizia, usando su di lei dello spray urticante. Le maniere brutali utilizzate nel tentativo di far entrare nella volante la bambina sono state filmate e diffuse per far osservare a tutto il mondo l’uso della forza della polizia americana. Gli agenti hanno dichiarato che sono stati “obbligati” a utilizzare questo metodo per garantire la sicurezza della stessa bambina, ma la sindaca di Rochester, Lovely Warrenn, ha condannato i metodi degli agenti e l’uso della forza contro una minorenne, annunciando un’inchiesta interna. Questo episodio ha richiamato quello avvenuto nel 2020 sempre a Rochester: un afroamericano, Daniel Prude, affetto da disturbi mentali, è stato vittima di un uso eccessivo e proposito della forza da parte della polizia.

Il video diffuso sulla bambina di 9 anni è un’ulteriore prova che la polizia tratta le persone, colpite da crisi psichiatriche e non solo, come criminali. Per questo motivo il movimento Black Lives Matter ha ampliato il suo raggio d’azione, non più solo basato sulla lotta alla difesa dei diritti degli afroamericani, alla segregazione razziale, alla brutalità poliziesca, ma anche alla lotta contro la discriminazione contro le minoranze etniche e le minoranze sessuali.

Le recenti elezioni presidenziali americane hanno scoperchiato un calderone di razzismo e suprematismo bianco estremamente radicato nel Paese e acuito dalla crisi economica e sociale accentuata dall’emergenza sanitaria causata dalla pandemia da Covid-19.

Il neo presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden nel suo piano di rilancio del Paese, Build Black Better, ha inquadrato il tema del razzismo come una minaccia per la salute pubblica e un ostacolo alla ricostruzione di un’economica più equa e solida. Il processo verso l’eliminazione del “razzismo sistemico” dalla società americana sarà lungo e complesso, ma il verdetto sul caso Floyd rappresenta già una svolta storica nella storia di battaglie contro la violenza della polizia americana, soprattutto nei confronti delle comunità afroamericana ed ispanica ed è destinato a creare un precedente storico ed a accelerare una riforma della polizia, a livello federale e a livello locale, attesa da tanto tempo negli Stati Uniti.

A cura di Valeriana Savino

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Fonti consultate per il seguente elaborato:

https://www.huffingtonpost.it/entry/derek-chauvin-e-colpevole-ma-il-processo-piu-lungo-e-al-razzismo-usa_it_608036dfe4b0f8db249afde7?ncid=other_huffpostre_pqylmel2bk8&utm_campaign=related_articles

https://www.open.online/2021/02/01/usa-polizia-spray-urticante-manette-bimba-afroamericana-video/

https://www.whitehouse.gov/build-back-better/

https://www.open.online/2020/09/04/usa-sospesi-agenti-uccisione-afroamericano-daniel-prude/

https://pixabay.com/it/photos/dimostrazione-fammi-vedere-5267931/

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