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Difesa: trasferiti in Italia dalla Libia quattro ustionati gravi

La Difesa ha fornito il concorso di mezzi e team medici al MAECI e alla Protezione Civile per il trasporto del personale libico ferito nell'esplosione del 1° agosto scorso

A cura di Giusy Criscuolo, membro del Comitato per lo Sviluppo di Mondo Internazionale APS



Roma, 6 agosto 2022. In seguito alla richiesta presentata dalle autorità libiche all'Ambasciata d'Italia a Tripoli, un aereo C-130J dell'Aeronautica Militare è decollato nel pomeriggio dall'aeroporto di Mitiga con a bordo 4 ustionati gravi.

I cittadini libici sono giunti nel pomeriggio a Pratica di Mare per essere successivamente trasferiti presso strutture ospedaliere di diverse regioni italiane (Lazio, Campania e Puglia) dove riceveranno cure e assistenza medica. Si tratta di alcuni tra i pazienti più gravi che il 1° agosto scorso sono stati investiti dall'esplosione di un'autocisterna che ha provocato circa 20 morti e oltre un centinaio di feriti.

L'incidente è avvenuto a seguito del ribaltamento del mezzo nei pressi della località di Ubari, nella regione del Fezzan. Nelle ore e nei giorni seguenti all'esplosione, la Difesa, tramite il Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), il Dipartimento di Protezione Civile e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, hanno avviato un tavolo tecnico per organizzare una missione di Medical Evacuation (MEDEVAC) e consentire il trasferimento dei pazienti in Italia in condizioni di sicurezza sia per il personale libico sia per i militari italiani impiegati nell'operazione.

L'Aeronautica Militare ha messo a disposizione un equipaggio di volo e un aereo C-130J della 46^ Brigata Aerea di Pisa, con a bordo personale sanitario militare e civile composto da anestesisti ed esperti di grandi ustioni. Impiegato anche un team di Fucilieri dell'Aria del 16° Stormo con compiti di force protection, nonché un'equipe medica del Policlinico Militare "Celio" e dell'Infermeria Principale dell'Aeronautica Militare di Pratica di Mare.

Il personale dell'Esercito Italiano e della Marina Militare, che opera in Libia nell'ambito della Missione MIASIT, ha fornito supporto all'Ambasciata italiana a Tripoli per la gestione dell'arrivo e del caricamento dei feriti libici a bordo del velivolo. Un'aliquota del Reggimento paracadutisti "Tuscania" dell'Arma dei Carabinieri ha invece garantito la cornice di sicurezza all'interno del sedime aeroportuale.

Tutte le fasi dell'operazione sono state monitorate dal Joint Operation Centre (JOC) e dal Joint Movement Coordination Centre (JMCC) del COVI, in stretto coordinamento con il Comando Operativo Aeronautica, con la Centrale Operativa Remota Operazioni Soccorso Sanitario (CROSS) di Pistoia, con le rappresentanze diplomatiche italiane e libiche.

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    Redazione

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