Come funziona il G20?

Nel 2021 l’Italia assumerà la guida del G20, l’organo internazionale che riunisce i 20 capi di Stato e di governo dei Paesi più industrializzati del mondo. Ma esattamente di che cosa si occupa il G20 e perché le sue decisioni assumono così tanta importanza? E soprattutto in cosa consisterà la presidenza italiana?

  Articoli (Articles)
  Redazione
  29 December 2020
  5 minutes, 25 seconds

A cura di Federico Quagliarini

Lo scorso primo dicembre l’Italia ha assunto, per la primissima volta, la presidenza di turno del G20, succedendo all’Arabia Saudita. Il ruolo che il bel paese andrà ad assumere non sarà di certo da poco conto, tuttavia prima di conoscere le proposte che l’Italia si troverà a dirigere è bene capire che lavoro svolge il G20 e in che modo incide sull’azione dei governi mondiali.

LA NASCITA DEL G20

Il G20 nasce a seguito dell’esperienza del G8, una forma di cooperazione internazionale, instauratasi a partire dagli anni '70, tra club di Stati riuniti in considerazione della loro rilevanza economica, sociale e politica.

Verso la fine dello scorso millennio, i Paesi del G8 si resero conto della necessità di ampliare ulteriormente il dialogo verso il resto del mondo, in particolare verso gli Stati emergenti dal punto di vista economico. Il vertice di Colonia del 1999 pose l’inizio del cosiddetto G20, fissando per dicembre dello stesso anno un meeting tra i Ministri delle Finanze e i governatori delle banche centrali allargato anche ad altri Paesi non membri appunto del G8. Tali incontri sono poi proseguiti regolarmente negli anni successivi.

Nel 2008, a seguito della crisi economica, gli Stati Uniti proposero di allargare questi vertici oltre che ai Ministri delle Finanze anche ai capi di Stato e di governo su modello del G8. Dal 2009, dunque, il G20 è operativo così come lo conosciamo. In un certo senso si può dire che il G20 non sia altro che una sorta di G8 allargato a più attori della politica internazionale.

L’obbiettivo principale dei venti Paesi è quello di favorire un maggiore equilibrio della crescita economica mondiale, migliorando il sistema finanziario e favorendo il dialogo tra le nazioni e le istituzioni internazionali economiche. Vi sono poi anche altri obbiettivi non di natura prettamente economico-finanziaria, come ad esempio quello del miglioramento delle condizioni di vita dei rifugiati (come stabilito dal vertice di Hangzhou del 2016).

LA SUA STRUTTURA

I Paesi membri sono: Argentina, Brasile, Messico, Cina, India, Giappone, Indonesia, Corea del Sud, Arabia Saudita, Turchia, Sudafrica, Australia, Stati Uniti, Canada, Italia, Germania, Regno Unito, Russia e Francia. Oltre a questi partecipano anche alcuni Stati invitati (ultimamente Nuova Zelanda e Spagna sono invitate permanenti) e importanti esponenti di istituzioni monetarie internazionali come il Governatore della Banca Centrale Europea e il direttore generale del FMI.

A differenza di quanto accade con altre organizzazioni internazionali (come l’ONU ad esempio), il G20 non ha un proprio segretario o un proprio direttore generale. L’agenda dei lavori viene stabilita di volta in volta dal Paese che detiene la presidenza di turno assieme al Paese successore e a quello predecessore (nel 2021 l’Italia collaborerà con l’Arabia Saudita e l’Indonesia).

Durante l’anno si svolgono più incontri ad hoc tra vari gruppi di lavoro focalizzati su una determinata tematica, come ad esempio il G20 dei Ministri delle Finanze, mentre verso la fine dell’anno (di solito nel mese di ottobre o di novembre) si tiene il vertice dei capi di Stato e di governo, ospitato dal Paese che detiene la presidenza di turno.

I lavori dei vertici sono preceduti dall’attività dai cosiddetti sherpa, rappresentanti di ciascuna nazione, talvolta coadiuvati da uno staff, i quali svolgono non solo un’attività preparatoria dei vertici ma anche quella di stesura della bozza che sarà successivamente esaminata. Di regola si riuniscono una volta al mese.

LE DECISIONI NEL CONTESTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE

Al termine dei lavori del G20 vengono emanati degli Statements, cioè delle dichiarazioni d’intenti o di principi, che assumono notevole importanza poiché riportano gli obbiettivi che gli Stati intenderanno assumere nel contesto internazionale. Essi inoltre andranno a condizionare l’agenda futura dei prossimi vertici.

Gli Statements, tuttavia, sono delle dichiarazioni dal valore meramente raccomandatario. Non sono quindi dei trattati internazionali, che successivamente richiederanno una ratifica secondo l’ordinamento interno di ciascuno Stato. Di conseguenza non rappresentano degli obblighi posti in carico ad una nazione dal punto di vista del diritto internazionale. Rappresentano piuttosto degli atti di soft law, cioè atti che non hanno di per sé natura vincolante, ma sono considerati come tali in ragione dell’autorevolezza dell’istituzione da cui sono stati emanati.

Poiché il G20 rappresenta circa il l’80% dell’economia mondiale e il 75% degli scambi commerciali, esso è sicuramente il foro internazionale con maggiore credibilità dal punto di vista dell’attività di indirizzo economico e commerciale. Le dichiarazioni finali dei vertici sono prese particolarmente in considerazione nell’agenda governativa dei singoli Stati.

Vi è inoltre un ulteriore metodo che permette ai governi di attenersi maggiormente agli Statements: il cosiddetto meccanismo di follow up. Si tratta di un controllo nei successivi vertici da parte dei membri sugli impegni presi in precedenza. In questo modo vi è la possibilità di valutare a posteriori l’azione dei governi.

IL PROGRAMMA DELLA PRESIDENZA ITALIANA

In un video celebrativo per l’inizio del mandato, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha enunciato le tre parole chiave su cui si focalizzeranno gli sforzi italiani: Persone, Pianeta, Prosperità.

Inevitabilmente la presidenza italiana sarà incentrata nella lotta alla pandemia da COVID-19, anche in ragione del drammatico ruolo che l’Italia ha assunto durante la pandemia, in quanto primo Paese europeo ad esserne colpito. L’obbiettivo prioritario sarà quello di dare una risposta rapida e comune alla pandemia. Un ruolo importante assumerà il Global Health Summit che si terrà nel mese di maggio in collaborazione con la Commissione Europea.

Accanto alla lotta al coronavirus, verrà dato spazio anche alla lotta al cambiamento climatico, all’uguaglianza di genere e alla digitalizzazione. Nell’attività lavorativa saranno inoltre presenti undici gruppi di lavoro diversificati in vari settori come il turismo, l’istruzione, l’ambiente.

La presidenza italiana culminerà con il vertice che si terrà a Roma il 20 ottobre del 2021 dove i capi di Stato e di governo dovrebbero tornare a riunirsi di persona, dopo che il vertice dello scorso novembre si è tenuto in via telematica.

Fonti consultate per il presente articolo:

https://www.g20.org/it/il-g20.html

E. SCISO, Appunti di diritto internazionale dell'economia, Giappichelli EDITORE, Torino, 2017

Share the post

L'Autore

Redazione

Tag

legge internazionale G20 Economia Italia