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2022, una storia costituzionale cilena

Il Cile di Gabriel Boric si trova ad affrontare dei cambiamenti importanti dopo due anni di pandemia e di rivolte sociali, cercando di voltare pagina e di cancellare l’ultimo elemento che rimane dopo la fine della dittatura di Pinochet: la Costituzione del 1980

Il 2021 si conclude in Cile con l’elezione di Gabriel Boric, cileno di origini croate, con una vittoria della sinistra e la sconfitta del candidato dell’estrema destra Jose Kast.
L’11 marzo 2022 è una data importante per il paese sudamericano in quanto il nuovo presidente ha potuto esercitare il suo ruolo nel palazzo la Moneda (la sede del governo cileno) e diventando ufficialmente il presidente della repubblica del Cile.

Il Cile è da anni un esempio di economia prosperosa e viene spesso preso in considerazione come modello principale di sviluppo nella Regione del Sudamerica. Tuttavia, Dopo le proteste del 2019, apparentemente per l’aumento del prezzo del biglietto della metropolitana di Santiago del Cile, ma in realtà contro le disuguaglianze economiche e sociali presenti nel paese, si è visto la necessità di includere alcuni gruppi sociali nella Costituzione del Paese. La pandemia di Coronavirus non ha aiutato molto il paese, e per questo motivo Il 4 settembre del 2022 si è svolto un plebiscito a Santiago del Cile dove veniva proposta una nuova Costituzione per il paese , dove le opzioni principali per votare erano ‘’Apruebo’’ (Approvo) o ‘’Rechazo’’ (Rifiuto)

Ci sono voluti circa due anni per proporla al pubblico, in quanto nel 2020 è stata idealizzata, mentre nel 2021 è stata scritta e finalmente nel 2022 è stata proposta.

Sorprendentemente, il 62% degli elettori ha rifiutato la proposta del presidente Boric mentre il 38% ha votato a favore.

La Costituzione è stata rifiutata in tutte le provincie cilene, inclusa la capitale Santiago e la sua area metropolitana, dove si respira un’area più progressista (Lì il Presidente di Sinistra Gabriel Boric ha riscosso il successo maggiore)Il rifiuto della costituzione cilena porta al mantenimento di quella del 1980, adottata durante la dittaturamilitare del regime di Augusto Pinochet, terminato nel 1990. La Nuova costituzione era l’ultimo passo per eliminare definitivamente l’ombra della dittatura nel paese.


Nella Costituzione proposta si affrontavano temi come il passaggio da una Repubblica democratica ad una Repubblica Parlamentare, l’importanza del riconoscimento dei popoli indigeni (In particolare dei Mapuche) nella quale si prevedeva di definire il Cile come uno stato plurinazionale e multietnico e di dare maggiore autonomia a queste popolazioni, in seguito di proteggere il diritto all’aborto attraverso la legge, di dare pensioni sociali e di terminare la privatizzazione dell’acqua.Durante il periodo elettorale i cileni sono stati divisi da i temi proposti nella costituzione, anche se nel 2020 l’80% di essi era a favore dell’apruebo, sembrerebbe che i maggiori contrasti siano stati dovuti al testo costituzionale e alla definizione del Cile come stato plurinazionale e interculturale nelle prime righe della Costituzione (in quanto alcuni di essi hanno dichiarato che questa definizione avrebbe creato dei gruppi privilegiati) ma soprattutto i cileni sono stati divisi sul cambio effettivo del loro paese. In una Costituzione dove si dava maggiormente spazio ai diritti sociali e civili, anche se vi è una prospettiva di speranza, ad un cambiamento è sempre accompagnata la incertezza.Dopo anni di rivolte, la pandemia di coronavirus e conflitti sociali, la gente non si è sentita abbastanza prontamomentaneamente per affrontare altri cambiamenti importanti come una nuova Costituzione.

E dunque, il presidente Boric si è già messo al lavoro per cercare di creare un nuovo cammino verso un progetto costituzionale: lunedì 5 settembre ha convocato nel palazzo della moneda alcuni membri del senato per cercare di un nuovo disegno della costituzione futura, in quanto sostiene che i cileni si sono espressi per una nuova Costituzione e vi è la necessità di riscrivere un nuovo testo. , cercando di includere la politica tradizionalista del paese. Infatti, Secondo alcuni analisti, i leader dei partiti conservatori cileni non hanno partecipato al disegno della costituzione precedente e hanno lasciato che i movimenti cittadini scrivessero il testo. La vittoria del rifiuto, infatti, non deve essere analizzata come una vittoria della destra e dei conservatori, infatti il rifiuto è venuto anche dai partiti di centro e di centrosinistra, perciò da tutti i cileni.

Anche i sostenitori dell’apruebo hanno avuto esperienza di disinformazione tra i cittadini nel promuovere le loro ideologie nella divulgazione del testo, in quanto molto elettori avevano timore che avessero perso le proprie case o i propri risparmi.

C’è da osservare anche che temi come la protezione dell’aborto legale e anche il riconoscimento dei popoli indigeni, in particolare dei Mapuche, sono sempre stati motivo di divisione in Cile e specie al sud, dove la popolazione indigena è molto forte e dove vi è attualmente in corso un conflitto dovuto alla ripresa delle terre originali di questa popolazione.

Nell’attesa di avere un altro testo costituzionale, il popolo cileno attende di sapere quale sarà il proprio futuro

https://edition.cnn.com/2021/12/19/americas/chile-election-gabriel-boric-intl-nk/index.html

https://edition.cnn.com/2022/09/04/americas/chile-constitution-vote-intl/index.html

https://edition.cnn.com/2022/09/04/americas/chile-constitution-vote-intl/index.html

https://www.bbc.com/mundo/noticias-america-latina-62010439

https://www.bbc.com/mundo/noticias-america-latina-62600803

https://elpais.com/chile/2022-09-05/gabriel-boric-prepara-un-nuevo-proceso-constituyente-para-chile.html


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  • L'Autore

    Francesco Andrea Rossi

    Sono Francesco Andrea Rossi, toscano di nascita. Sono laureato in scienze politiche e relazioni internazionali presso l’università di Perugia (Laurea triennale)

    Durante la triennale ho deciso sin da subito di studiare all’estero e di partire per effettuare il progetto erasmus. Sono stato un anno presso l’isola di Cipro, e a causa della sua geopolitica e della divisione, mi sono interessato subito al mondo accademico e al campo di studi della risoluzione dei conflitti. Ho vissuto il mio erasmus nel pieno della pandemia di coronavirus e ciò mi ha fatto comprendere che se sei determinato nel compiere un progetto devi sempre portarlo avanti.


    dopodiché ho frequentato un corso di scuola estiva all’università ebraica di Gerusalemme in risoluzione dei conflitti dalla teoria alla pratica e Israele come caso studio.

    Sono sempre stato interessato al Medio Oriente e al Sudamerica. La passione per l’America Latina è nata attraverso lo studio della lingua spagnola e dopo aver seguito il corso “Storia e istituzioni dell’America Latina”
    questa passione mi ha portato ad effettuare uno stage a San Jose, la capitale del Costa Rica, di un mese. Ho lavorato presso una ONG costaricana e il mio stage riguardava l’ambito dei diritti umani.

    Adesso mi sto per trasferire a Tel Aviv per un master in risoluzione dei conflitti e mediazione, dove approfondirò le mie conoscenze sul Medio Oriente e Il mondo delle negoziazioni, ma prevedo di effettuare un altro master per cercare di includere l’altra mia passione, il Sudamerica, tra le mie competenze accademiche.

    sono molti i miei obiettivi futuri, ma quello più importante resterà viaggiare: mi piace conoscere gente nuova e scoprire paesaggi, dall’Artico fino ai deserti, passando per le giungle e le spiagge incontaminate.

    per framing the world scrivo di Sudamerica ed Europa centro orientale.

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Cile pandemia Costituzione

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