Donne al potere, inizia il cambiamento

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  Fabio Di Gioia
  12 novembre 2018
  4 minuti, 50 secondi

Le Midterms 2018 hanno catalizzato l'attenzione del mondo per il cambiamento di colore della Camera bassa del Congresso. Tuttavia, la più importante novità, data dall’esito delle elezioni, è rappresentata dall'aumento di donne che hanno vinto i loro ballottaggi e le loro sfide personali.

Raggiunge quota 121 la componente femminile eletta: 100 per la Camera, stabilendo il nuovo record, 12 al Senato e 9 a governatore di altrettanti stati federati; anche qui troviamo un ulteriore record: 1/5 degli stati sono, ora, governati da donne. Tali dati risultano estremamente significativi per l’affermazione del sesso femminile nell’ambito sociale e della parità di genere nella principale potenza occidentale. Queste donne sono riuscite a vincere i ballottaggi, imponendosi e correndo spesso in solitaria perché costrette dai propri partiti a dare precedenza ai loro colleghi maschi che le precedono nelle gerarchie interne.

Alexandria Ocasio-Cortez, democratica, votata nel 4°distretto di New York, è la donna più giovane mai eletta al Congresso con i suoi 29 anni. Laureatasi alla Boston University, prima di candidarsi, svolgeva lavori umili nel Bronx in cui è cresciuta. Sostiene l’idea di rendere gratuiti gli studi universitari e l'accesso alle cure mediche, ed è solita ricordare come sia nata in un posto in cui "l'indirizzo postale determina il tuo futuro" - e da questo si è fatta promotrice contro le diseguaglianze sociali. Precedentemente alle midterms vinte contro Anthony Pappas, era riuscita a scalzare alle primarie Joseph Crowley che resisteva da 18 anni; è da molti considerata una stella nascente tra le fila dei democratici.

Rashida Tlaib, democratica, figlia di immigrati palestinesi, è stata eletta nel 6° distretto di Detroit. Laureatasi prima in Scienze politiche alla Wayne State University e poi in Legge alla Western Michigan University, è la seconda donna musulmana eletta al Congresso e la prima di origini palestinesi.

Ilhan Omar, democratica, è stata eletta al 5°distretto del Minnesota. Nata in Somalia, è figlia di rifugiati e si è laureata in Scienze politiche e studi internazionali alla North Dakota State University. È la prima donna musulmana, la prima rifugiata e la prima di origini somale eletta al Congresso. Fortemente critica nei confronti dell'attuale politica di Israele, promuove la soluzione dei due stati per porre fine al conflitto israelo-palestinese.

Marsha Blackburn, repubblicana in politica dal 1973, votata nel 7°distretto, è la prima donna eletta in Senato per il Tennessee. Laureatasi alla Mississippi State University, si fa promotrice di idee estremamente conservatrici: è contraria all'aborto, ai diritti LGBT e alle politiche atte a limitare i cambiamenti climatici.

Elizabeth Warren, democratica, è stata confermata senatrice per il Massachusetts. Ottenuta la borsa di studio per la George Washington University a soli 16 anni, si è successivamente laureata alla University of Houston e alla Rutgers University. Ha intrapreso la carriera di docente e ricercatrice e, nel 2012, è entrata in politica. Il suo impegno si basa sulla lotta per una maggiore partecipazione del genere femminile negli organi decisionali del paese.

Tammy Baldwin, democratica, precedentemente la prima donna ad essere eletta al Congresso per lo stato del Wisconsin, ha vinto le elezioni per il Senato. Laureatasi in Legge alla University of Wisconsin, è in politica dal 1986 ed è stata la prima lesbica dichiarata ad occupare un posto alla Camera.

Ayanna Pressley, democratica, votata al 7°distretto del Massachusetts, è la prima donna di colore eletta al Congresso dal suo stato. Ha iniziato gli studi alla Boston University, che ha dovuto ben presto lasciare per sostenere la madre che aveva perso il lavoro. In politica dal 2009, porta avanti le sue battaglie per l'accesso pubblico alle cure mediche e per la lotta agli abusi domestici, psicologici, sessuali e di armi da fuoco.

Sharice Davids, democratica, votata al 3° distretto del Kansas, è la prima donna nativa americana ad essere eletta al Congresso. Ha servito nell'esercito, si è laureata alla University of Missouri in amministrazione aziendale, per poi conseguire un dottorato in giurisprudenza alla Cornell University. Alla sua prima avventura politica, è la prima donna apertamente lesbica eletta per il Kansas e la prima appartenente ad una comunità LGBT.

Deb Haaland, democratica, votata al 1° distretto del New Mexico, è la seconda donna nativa americana eletta al Congresso e la prima per il suo stato. Laureatasi alla University of New Mexico, ha poi conseguito un dottorato in giurisprudenza indios. Ha iniziato la sua carriera politica nel 2012.

Kristi Noem, repubblicana, è la prima donna ad essere eletta Governatore per il South Dakota. Laureatasi in Scienze politiche alla South Dakota State University, è in politica dal 2006. È nota per le sue posizioni contrarie all'aborto e ai diritti LGBT.

Sylvia Garcia e Veronica Escobar sono state, invece, le prime donne ispaniche elette alla Camera per il Texas.

Le donne citate sinora sono solo alcune delle figure politicamente più rilevanti. Il cambiamento si è manifestato in tutto il paese, tanto che ben 11 stati hanno eletto per la loro prima volta una donna alla Camera: Oklahoma, Louisiana, Montana, Arkansas, Maryland, Idaho, Pennsylvania, South Carolina, Rhode Island, Vermont e Kentucky. (addirittura 4 per il Pennsylvania con Madeleine Dean, Chrissy Houlahan, Mary Gay Scanlon e Susan Wild).

Si tratta, dunque, di un segnale forte alle politiche del presidente Donald J. Trump, considerato tra le tante cose maschilista, xenofobo e razzista. Queste midterms verranno sicuramente ricordate per le tante "prime volte": prime donne, prime musulmane, prime rifugiate, prime straniere, prime ispaniche e prime lesbiche. La sensazione è che da queste elezioni la società femminile ha dato ufficialmente l'assalto al potere per garantire quella parità di genere che ancora manca in troppi contesti sociali.

Inizia il cambiamento.

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L'Autore

Fabio Di Gioia

Dottore in Scienze internazionali ed istituzioni europee, attualmente si sta specializzando nel corso di laurea magistrale in Relazioni Internazionali. È stato Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti, Referente di Segreteria e co-ideatore del progetto TrattaMI Bene. È ora Caporedattore e autore per la sezione Diritti Umani.

Bachelors degree in International Sciences and European Institutions, currently majoring in International Relations. He has served as Chairman of the Board of Auditors, Secretariat Liaison, and co-creator of the TrattaMI Bene project. He is now Editor-in-Chief and author for the Human Rights section.

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