Margaret Hamilton

  Domina
  Fabio Di Gioia
  04 novembre 2019
  2 minuti, 40 secondi

Margaret Hamilton Heafield nasce il 17 agosto 1936 a Paoli, nello Stato dell’Indiana (Stati Uniti). Si è laureata in matematica e filosofia all’Earlham College di Richmond nel 1958. Sempre durante il percorso universitario, incontra James Hamilton che diventerà suo futuro marito. Negli anni seguenti, accettò un lavoro al Massachusetts Institute of Technology (MIT) per aiutare la sua famiglia, dato che vi era la figlia Lauren appena nata e il marito che aveva intrapreso la facoltà di legge ad Harvard. Curiosamente finì a lavorare nel laboratorio del Professor Edward Norton Lorenz, ideatore della teoria del caos e del neologismo effetto farfalla, e con lui imparò a scrivere software sviluppandone uno di previsione del tempo sui Librascope LGP-30 e PDP-1 computer. All’epoca l’informatica e l’ingegneria del software non erano ancora discipline e i programmatori dovevano imparare lavorando e sperimentando.

Dal 1961 al 1963 lavorò al progetto Semi Automatic Ground Environment (SAGE) presso il Lincoln laboratory, sempre del MIT, per il quale scrisse il software per il prototipo di computer AN/FSQ-7 (l'XD-1) usato dall'aviazione militare degli Stati Uniti per il rilevamento di missili o aerei considerati ostili. Il progetto SAGE era un'estensione del Project Whirlwind che aveva lo scopo di creare un sistema informatico in grado di prevedere i cambiamenti meteorologici.

Nel 1964 scoprì che il laboratorio di strumentazione del MIT aveva ricevuto un contratto dalla NASA per costruire i software di bordo dei programmi apollo e cercava sviluppatori per “mandare l’uomo sulla luna” e, attratta dall’idea di potersi cimentare in qualcosa di mai fatto prima, mandò la sua candidatura. Fu il primo programmatore assunto per il progetto, nonché la prima donna. Come racconta spesso nelle sue interviste, all’epoca gli ingegneri erano specializzati per le componenti hardware, mentre mancavano completamente i programmatori software. Gradualmente venne promossa alla guida del team di sviluppo software per le navicelle spaziali con equipaggio, arrivando a dirigere un centinaio di ingegneri.

Con i suoi programmi di rilevamento e recupero degli errori di Priority Displays ideò un software in grado di interrompere gli astronauti e sostituire i loro normali schermi con display di priorità per avvertirli in caso di emergenza durante una missione Apollo. Questo è stato il caso dell'Apollo 11: proprio mentre gli astronauti stavano per atterrare, i display delle priorità del software li hanno interrotti con allarmi per avvertire che c'era un'emergenza e che il computer era sovraccarico. Difatti, un interruttore radar era nella posizione sbagliata e stava assorbendo potenza di elaborazione, ma il software compensò riavviando e ristabilendo i compiti di massima priorità, permettendo così l’atterraggio.

Si può dire, in questo senso, che Hamilton fu la donna che portò il primo uomo sulla luna.

Hamilton è oggi la fondatrice e CEO di Hamilton Technologies, Inc e ideatrice dell'Universal Systems Language (USL).

Ha ricevuto il Premio Augusta Ada Lovelace dall'Associazione delle Donne in Informatica nel 1986, il premio NASA Exceptional Space Act Award nel 2003 e la Medaglia presidenziale della libertà (la più alta onorificenza civile negli Stati Uniti) da Barack Obama nel 2016.

Le fonti impiegate per la redazione del presente articolo sono liberamente consultabili:

https://www.britannica.com/biography/Margaret-Hamilton-American-computer-scientist

https://www.theguardian.com/technology/2019/jul/13/margaret-hamilton-computer-scientist-interview-software-apollo-missions-1969-moon-landing-nasa-women

https://www.computerhistory.org/fellowawards/hall/margaret-hamilton/

http://scihi.org/margaret-hamilton/

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L'Autore

Fabio Di Gioia

Dottore in Scienze internazionali ed istituzioni europee, attualmente si sta specializzando nel corso di laurea magistrale in Relazioni Internazionali. È stato Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti, Referente di Segreteria e co-ideatore del progetto TrattaMI Bene. È ora Caporedattore e autore per la sezione Diritti Umani.

Bachelors degree in International Sciences and European Institutions, currently majoring in International Relations. He has served as Chairman of the Board of Auditors, Secretariat Liaison, and co-creator of the TrattaMI Bene project. He is now Editor-in-Chief and author for the Human Rights section.

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