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Calcio Storico Fiorentino

Culturalmente Imparando

Quello che comunemente viene riconosciuto come “Calcio storico fiorentino” è una disciplina sportiva dalla storia molto antica e particolarmente interessante.

Questo gioco, da molti ritenuto il “padre” del calcio moderno, consiste in una sfida tra due squadre composte da ventisette “calcianti”, un pallone e un campo da gioco rettangolare ricoperto di sabbia.

Lo scopo del gioco è quello di portare la palla nella rete della squadra avversaria, segnando così un punto (chiamato “caccia”). A differenza del calcio moderno, però, è opportuno tirare il pallone con estrema precisione: ogni errore o deviazione che supera la rete difesa dai “Datori Indietro” (ovvero i portieri) equivale a mezza caccia per la squadra opposta.

Sono quattro le squadre che si sfidano ogni anno in questo torneo, rappresentate dai quattro quartieri della città di Firenze: i Bianchi di Santo Spirito, i Verdi di San Giovanni, gli Azzurri di Santa Croce e i Rossi di Santa Maria Novella. La finale si tiene il 24 di giugno, giorno del patrono della città.

Le origini di questo sport, secondo alcune fonti, risalgono addirittura alla seconda metà del XV secolo. Diverse modifiche ha poi subito nel corso della sua esistenza, fino all’ultima revisione del regolamento e ripresa della manifestazione nel 1930, in onore del quarto centenario dell’assedio di Firenze.

Le regole moderne, tuttavia, non tolgono la caratteristica violenza tipica di questa disciplina: visto come una mescolanza di calcio, rugby, pugilato e lotta greco-romana, nel Calcio fiorentino è permesso atterrare l'avversario mediante placcaggio.

Nel corso della partita sono frequenti scontri fisici faccia a faccia: vere e proprie “risse” tra giocatori delle squadre opposte prendono vita qualora entrambi i giocatori abbiano dimostrato interesse nello scontro.

Ovviamente, sono vietati gli scontri tra un numero maggiore di calcianti.

Il tradizionale premio per la squadra vincitrice, consegnato in prima persona dal Maestro di Campo, è una vitella di razza chianina.


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  • L'Autore

    Pablo Scialino

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