Il tema affrontato oggi da Culturalmente Imparando cerca di far coincidere la solita ricerca di particolarità provenienti da ogni angolo del mondo con un tema di fondamentale importanza, ovvero quello legato allo spreco del cibo.
In particolar modo, oggi voleremo in Cina, dove una piccola azienda ha deciso di inserirsi nel mercato ortofrutticolo per contrastare lo spreco della frutta in un modo molto curioso, simpatico e innovativo.
Ma facciamo il quadro della situazione: il mercato ortofrutticolo è tra quelli che subiscono il maggior numero di sprechi. In Europa, più del 30% della frutta non arriva nemmeno agli scaffali perché etichettata come “brutta” (nonostante l’esperienza insegni che spesso le cose più brutte siano anche le più buone).
È il ragionamento che sta alla base del mercato del Terzo Millennio: prevalenza a frutta e verdura dalle forme e dai colori più estetici, che catturino l’occhio attento del cliente. Questa presa di posizione nei confronti dei prodotti provoca circa 500 milioni di tonnellate di sprechi.
Per questa serie di motivi, l’azienda cinese in questione ha realizzato una serie di stampi dalle forme e dalle dimensioni diverse per “realizzare” frutti stravaganti e verdure dalle strambe curve.
Pere a forma di Buddha, angurie cubiche e “cuori di cetrioli” sono alcune delle innumerevoli fantasie che caratterizzano quest’idea innovativa.
Non si tratta dunque di una manipolazione genetica, ma di una trovata semplice e disponibile a tutti. Quando il frutto è ancora giovane e la sua consistenza è malleabile, viene inserito all’interno dello stampo fino a raggiungere, una volta maturo, la forma prestabilita.
In Cina questi “Bizarre Fruits” hanno già raggiunto i supermercati e la possibilità di spedire in tutto il mondo gli stampi permette a moltissimi altri agricoltori di creare le proprie “opere d’arte”.
NOTE:
https://www.greenme.it/informarsi/agricoltura/frutta-con-forme-strane/
Pablo Scialino