Corea del Nord, un progresso silenzioso

  Articoli (Articles)
  Fabio Di Gioia
  18 settembre 2017
  4 minuti, 28 secondi

Non è una novità, dall'armistizio di Panmunjeom del 27 luglio 1953 non si è mai passati ad un accordo di pace. Kim Jong-Un, giovanissimo dittatore di 34 anni, prese il potere la mattina del 18 dicembre 2011 in seguito alla morte naturale del padre.

Le reazioni internazionali furono molteplici: i più ottimisti speravano che l'educazione svizzera ricevuta alla scuola internazionale di Berna potesse portare il giovane Kim su posizioni più filo occidentali, altri per le stesse ragioni temevano che una guida cosi poco esperta avrebbe condotto ad uno stato fantoccio sotto l'egida cinese o a un colpo di stato da parte dei militari.

I fatti racconteranno un'altra storia, Kim riprenderà subito la politica di ricerca missilistica del padre e già il 19 dicembre effettuerà i primi test.

Nemmeno un mese dopo, il 13 gennaio 2012 arrivano i primi successi, va a buon fine il lancio di 3 missili Kn-02 a corto raggio per una portata di 120 km.
Nello stesso anno verranno ordinate purghe contro veri e presunti "nemici dello stato" finendo di fatto per eliminare la vecchia guardia, unica potenziale minaccia per la continuità della dinastia; Si raggiunge anche un accordo con Washington per il congelamento del programma nucleare in cambio di 240.000 tonnellate di viveri per far fronte alla crisi alimentare del paese.

Il trattato si manifestò nullo quando il 12 febbraio 2013 La Corea del Nord effettua con successo il terzo test nucleare della storia del paese dopo quelli del 2006 e 2009. La risposta della comunità internazionale non si fece attendere e il 7 marzo 2013 il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite approvò all'unanimità la risoluzione 2094 che prevedeva una richiesta per porre termine ai test nucleari, sanzioni finanziarie e il congelamento dei conti esteri per le attività collegate al programma nucleare nordcoreano. La tensione sale, Pyongyang taglia la linea rossa con Seoul e dichiara nullo l'armistizio del 1953 in seguito a delle esercitazioni congiunte tra truppe statunitensi e sudcoreane al confine meridionale. Le schermaglie diplomatiche sono solo rimandate, 12 mesi dopo all'Aia si incontrano Barack Obama, Park Geun-Hye presidente della Corea del Sud e Shinzo Abe primo ministro giapponese per un trilaterale sulla sicurezza nucleare e in tutta risposta i nordcoreani testano (con successo) due missili a medio raggio per un percorso di 630 km. Si dovrà attendere il 20 maggio 2015 perchè la Kcna, l'agenzia di stampa ufficiale del regime, comunichi che il paese è ora in grado di miniaturizzare le testate nucleari e quindi di poterle installare su vettori missilistici.

Il 6 gennaio 2016 viene effettuato il quarto test nucleare, la Kcna comunica l'avvenuta detonazione di una bomba all'idrogeno che poi le fonti di intelligence verificheranno come bomba a fissione potenziata ma inizia una campagna martellante da parte di Pyongyang: il 20 giugno 2016 vengono lanciati con successo 2 missili Musudan in volo per 400 km, il 19 luglio altri 3 per 600 km, il 3 agosto un missile Rodong sorvola il mar del giappone per 1000 km cadendo nelle acque territoriali nipponiche (non accadeva dal 1998) e il 9 settembre viene effettuato con successo il quinto test atomico.

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si riunisce d'urgenza e vara nuove sanzioni. Si cerca di evitare un conflitto dagli esiti catastrofici ma c'è chi giudica questa politica di Kim come un mezzo per rafforzare il proprio potere interno e nulla più, chi invece che il giovane dittatore abbia imparato dalle morti di Saddam Hussein e Mu'ammar Gheddafi, entrambi destituiti dopo il rifiuto alle richieste di stop dei rispettivi programmi nucleari. Piuttosto Pyongyang, continuano gli analisti, punta a raggiungere velocemente lo status di "potenza nucleare" per poter strappare una moratoria cosi come fatto da Israele, India e Pakistan con evidente smacco ai trattati TNP di non proliferazione nucleare. I funzionari diplomatici lavorano senza sosta e gli eventi recenti hanno sparigliato le carte; Il 4 luglio 2017, giorno dell'indipendenza degli Stati Uniti, Pyongyang lancia con successo il primo missile ICBM (Intercontinental Ballistic Missile) Hawsong 14 in grado quindi di raggiungere il suolo americano con una testata nucleare. I piani farlocchi del lontano 2011 si concretizzano drammaticamente a tutti gli attori internazionali.

Il 28 agosto viene effettuato il 18° lancio dell'anno e questa volta il vettore sorvola i cieli giapponesi scatenando lo stato di massima allerta tra la popolazione nipponica e l'immediata riunione del Consiglio di sicurezza. La condanna arriva unanime dopo la fresca approvazione della risoluzione 2371 del 7 agosto con la quale le sanzioni erano salite a un terzo del mercato nordcoreano grazie al decisivo apporto della Cina, principale partner commerciale di Pyongyang. I diplomatici invitano alla calma mentre Pyongyang e Washington si promettono distruzione reciproca, ma alle schermaglie dialettiche seguono i fatti e il 3 settembre la Corea del Nord effettua con successo il sesto test atomico del paese e questa volta si tratta di una bomba a idrogeno. Il programma nucleare nordcoreano continua senza sosta e Kim sembra vicino a realizzare il progetto dei suoi avi; Sarà l'accordo di pace tanto atteso e mai concesso la soluzione?

Copyright © 2022 - Mondo Internazionale APS - Tutti i diritti riservati

Condividi il post

L'Autore

Fabio Di Gioia

Dottore in Scienze internazionali ed istituzioni europee, attualmente si sta specializzando nel corso di laurea magistrale in Relazioni Internazionali. È stato Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti, Referente di Segreteria e co-ideatore del progetto TrattaMI Bene. È ora Caporedattore e autore per la sezione Diritti Umani.

Bachelors degree in International Sciences and European Institutions, currently majoring in International Relations. He has served as Chairman of the Board of Auditors, Secretariat Liaison, and co-creator of the TrattaMI Bene project. He is now Editor-in-Chief and author for the Human Rights section.

Categorie

Asia Centrale

Tag

Kim Jong Un North Korea