Corea del Nord, leggi e contraddizioni

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  Graziana Gigliuto
  29 novembre 2021
  5 minuti, 35 secondi

Fra i titoli shock che hanno dominato le testate giornalistiche online, e non solo negli ultimi giorni, troviamo quelli riguardanti il giovane nordcoreano condannato a morte per aver importato dalla Cina la serie televisiva “Squid Game“ e averla distribuita ad alcuni compagni di scuola. Questa storia ha catturato l’attenzione del pubblico occidentale generando non poco sgomento.

Purtroppo le notizie provenienti dalla Corea del Nord sono spesso non attendibili, e a smontare la notizia diffusa da Radio Free Asia è il NK News con base a Seul, come riporta il giornale la Repubblica che, basandosi sulle ultime analisi risalenti a luglio, il Paese si trova a vivere in uno stringente lockdown, dove sia il circolo delle merci che delle persone sono altamente controllate. È perciò inverosimile che, nell’arco di due mesi dalla data di uscita della serie sul colosso di streaming Netflix, i suoi video siano iniziati a circolare, siano state effettuate delle indagini e siano già giunti a una sentenza.

Ciò che però è indubbio è la facilità con la quale la notizia sia stata creduta vera solo perché collegata alla Corea del Nord, Paese con un sistema politico totalitario e della cui situazione interna sappiamo ben poco, sebbene ci sia conoscenza dei dati riguardanti il rispetto dei diritti umani e delle libertà individuali che non sono confortanti. In questo articolo proveremo ad approfondire insieme le caratteristiche distintive di questo Paese, dalla sua nascita al suo sistema giuridico.

Cenni storici

La spaccatura fra le due Coree all’altezza del 38° parallelo nasce alla fine della Seconda Guerra Mondiale, ponendo fine al dominio giapponese nella penisola: la zona sud andò sotto l’influenza americana, mentre quella nord sotto l’influenza sovietica. Si sarebbe dovuto creare un governo provvisorio, tuttavia nella zona sud venne eletto come presidente della Repubblica di Corea Syngman Rhee, mentre a nord i russi supportarono la creazione della nuova Repubblica Democratica Popolare di Corea scegliendo come primo uomo al vertice il militare Kim Il-sung. Egli era un comandate dell’Armata Rossa di origine coreana, fuggito dalla nazione dopo l’occupazione nipponica e, di conseguenza, era un ottimo rappresentante dei valori comunisti di cui l’Unione Sovietica si faceva promotrice al tempo. Nel 1946 venne fondato il Partito dei Lavoratori Della Corea con a capo lo stesso Kim, e nel 1948 egli venne nominato primo ministro. Come tutti i leader totalitari, una volta preso il potere Kim Il-sung si sbarazzò di tutti gli avversari politici e, seguendo l’esempio sovietico, lanciò un piano quinquennale per la nazionalizzazione dell’industria e la collettivizzazione dell’agricoltura.

Entrambi i leader delle due Coree avevano come obbiettivo la riunificazione del Paese sotto un unico governo. L’escalation militare si raggiunse nel 1950 con lo scoppio della Guerra di Corea, sanguinoso conflitto non solo a livello nazionale ma anche teatro della Guerra Fredda fra Stati Uniti, che supportavano la Corea del Sud, e Unione Sovietica, che invece supportava la Corea del Nord. Il conflitto si concluse nel 1953, ma viene ricordato fra i momenti di più alta tensione durante la Guerra Fredda, poiché la minaccia dell’uso di armi nucleari da parte delle due potenze egemoni era dietro l’angolo. Durante gli anni ’60, la Corea del Nord venne identificata come un’importante alleata dell’Unione Sovietica e della Cina, facendo parte della sfera del mondo definita “comunista“. Nel 1972, promulgata la nuova Costituzione, il primo ministro Kim Il-sun venne dichiarato presidente della Corea del Nord, designando il figlio Kim Jong-il come proprio successore. Da allora il culto della personalità sviluppatosi attorno ai leader nordcoreani all’interno della propria nazione è totalizzante e onnicomprensiva per la popolazione nordcoreana.

La Costituzione della Repubblica Popolare Democratica Di Corea

A discapito della parola “democratica” all’interno della sua nomenclatura è di fatti un regime totalitario. Il testo costituzionale, più volte revisionato, è di stampo socialista, integrato con la grande causa rivoluzionaria dello Juche. L’ideologia Juche – derivazione del pensiero marxista-leninista – viene esplicata con i concetti di autonomia sovrana, autodeterminazione o autosufficienza della nazione. Il potere legislativo è esercitato dall’Assemblea Suprema del Popolo, organo unicamerale di governo composto da 687 membri eletti a suffragio diretto e il cui mandato dura cinque anni. In realtà l’unico ruolo dell’Assemblea è di ratificare le decisioni prese dal Partito dei Lavoratori, e di fatti non c’è un effettivo controllo sulle leggi che entreranno in vigore.

La Costituzione nordcoreana odierna è costellata da articoli di natura interessante, in quanto la maggior parte ribadisce l’identità culturale del Paese e l’importanza del perseguire e tramandare l’ideologia rivoluzionaria. Altri articoli invece potrebbero suonare strani alle orecchie di chi segue le notizie internazionali riguardanti la politica della Corea del Nord, come: Articolo 17 – Indipendenza, pace e amicizia sono alla base della politica estera, stabilendo rapporti con le nazioni amiche sulla base dei princìpi di uguaglianza, rispetto reciproco e non ingerenza”, che è in contrasto con il principio di Songun, ideologia cardine del Partito e della Costituzione tradotta in italiano con “prima l’esercito”; o ancora più dissonanti sono gli articoli che riguardano i diritti dei cittadini: Articolo 67 – A tutti i cittadini sono garantite le libertà di parola, stampa, assemblea, manifestazione e associazione. Lo Stato garantisce le condizioni necessarie affinché i partiti e le organizzazioni sociali possano lavorare liberamente”, in netta contrapposizione con l’ideologia politica sopracitata dello Juche, interpretata come la filosofia regolatrice della società nordcoreana, secondo la quale la vita di un individuo si divide fra la vita fisica e la vita socio-politica: la prima è chiaramente terrena e si conclude con la morte, la seconda invece è spirituale e di conseguenza immortale. In poche parole, la strada di ciascuna persona e il suo posto nella società è già segnato fin dalla nascita come un “marchio”, e la propria posizione sociale viene tramandata in ogni famiglia da generazione in generazione senza possibilità di mobilità sociale.

Conclusioni

In conclusione, la notizia di una condanna a morte in seguito alla visione di una serie TV proibita non era poi così inverosimile se collocata nel contesto socio-politico nordcoreano. I richiami da parte della comunità internazionale sulle violazioni dei principi umani del governo nordcoreano sono numerose, ma nonostante ciò la situazione non accenna a cambiare, e le informazioni che riceviamo dalla parte nord della penisola coreana sono sempre frammentate e spesso manipolate da parte dei media. Per questo è molto complicato costruire un quadro completo e attendibile della sua politica interna, delle condizioni sociali e dei diritti e doveri a cui la popolazione nordcoreana deve sottostare.

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L'Autore

Graziana Gigliuto

IT

Graziana Gigliuto è nata e cresciuta in Sicilia. Ha conseguito la laurea magistrale in Relazioni Internazionali Comparate, curriculum Global Studies presso l'università Ca' Foscari di Venezia. Ha conseguito la laurea triennale in Lingue,Culture e Società dell'Asia e dell'Africa Mediterranea, curriculum Cina presso il medesimo ateneo.

Durante i suoi studi non solo ha sviluppato un forte interesse per l'apprendimento di lingue straniere, consolidato durante i soggiorni di studio all'estero, ma anche una spiccata curiosità verso tutto ciò che riguarda la cultura, le dinamiche sociali e la politica estera, in primo luogo dell'Asia, per poi estendersi ad altre aree geografiche.

All'interno della stimolante realtà di Mondo Internazionale ricopre il ruolo di Caporedattore per l'area tematica Società.

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Graziana Gigliuto was born and she grew up in Sicily. She graduated in Master degree in Comparative International Relations, curriculum Global Studies at Ca’ Foscari University in Venice. She obtained a Bachelor Degree in Language,Culture,Society of Asia and Mediterranean Africa, curriculum China at the same university.

During her studies, besides developing a strong interest for the process of learning foreign languages, consolidated during her periods of studies abroad, she also developed a particular curiosity regarding culture, social dynamics and foreign policy, initially of Asia, and later of others parts of the globe.

She is working as the Editor in Chief for the Society thematic area in the stimulating reality of Mondo Internazionale.

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Corea del Nord Legge Società