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Come si elegge il/la presidente della Repubblica?

Per la politica italiana è arrivato il momento di occuparsi dell’elezione del prossimo presidente della Repubblica. Da un paio di mesi si susseguono ai telegiornali incognite e favoriti, ma per sapere il nome del successore di Sergio Mattarella bisogna aspettare il 2022 (il mandato del capo dello Stato terminerà il 3 febbraio).

L’articolo 83 della nostra Costituzione prevede: Il presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri. All’elezione partecipano tre delegati per ogni Regione, scelti dai rispettivi consigli regionali in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze, a eccezione della Valle d’Aosta che possiede un solo delegato. L’assemblea attuale è pertanto composta da 1009 membri: 630 deputati, 321 senatori (315 più 6 senatori a vita) e 58 delegati regionali.

La votazione del presidente della Repubblica avviene per scrutinio segreto e a maggioranza qualificata di due terzi dell’assemblea. Nel momento in cui questa maggioranza non venisse raggiunta, si deve procedere nuovamente alla votazione. Se, dopo tre scrutini, non si riesce a eleggere un candidato, diventa sufficiente la maggioranza assoluta (data dalla metà più uno dei votanti). Allo spoglio dei voti procede il presidente della Camera che dà lettura di tutte le schede (tranne quelle identificabili come nulle). L’assemblea non termina la seduta fino a quando non viene eletto il nuovo capo dello Stato (ma sono ovviamente previste interruzioni tra una votazione e l’altra).

La carica di capo dello Stato dura sette anni, può essere eletto ogni cittadino italiano che abbia raggiunto i 50 anni di età e che goda dei diritti civili e politici, e il cui ruolo è incompatibile con qualsiasi altra funzione.

I presidenti della Repubblica italiana sono stati, sinora, 12: Enrico De Nicola, Luigi Einaudi, Giovanni Gronchi, Antonio Segni, Giuseppe Saragat, Giovanni Leone, Sandro Pertini, Francesco Cossiga, Oscar Luigi Scalfaro, Carlo Azeglio Ciampi, Giorgio Napolitano e Sergio Mattarella. Giorgio Napolitano è stato l’unico presidente ad aver ottenuto un secondo mandato (nel 2013, dimessosi due anni più tardi).

Nella storia politica italiana ci sono stati soltanto due presidenti a essere eletti entro i primi tre scrutini – nel primo, per l’esattezza –, senza quindi dover ricorrere alla maggioranza assoluta: Francesco Cossiga (1985) e Carlo Azeglio Ciampi (1999). L’elezione più lunga è avvenuta nel 1971, con la vittoria di Giovanni Leone: sono state necessari ben 23 scrutini per raggiungere la maggioranza più ristretta registrata in assemblea, con il 52% delle preferenze. Chi invece ha raccolto storicamente la maggioranza più ampia di consensi è stato Sandro Pertini, eletto nel 1978 con l’83,6% dei voti (dopo 16 votazioni). Giorgio Napolitano e Sergio Mattarella sono stati eletti al quarto scrutinio rispettivamente con il 54,3% e 66,8% delle preferenze.

Quando verrà eletto il nuovo Parlamento a seguito della riforma costituzionale approvata nell’autunno 2020, i numeri dell’assemblea che eleggerà il presidente della Repubblica saranno chiaramente diversi. La riforma costituzionale prevede una drastica riduzione del numero dei parlamentari modificando gli articoli 56 e 57 della nostra Costituzione, passando dagli attuali 630 a 400 deputati e dagli attuali 315 a 200 senatori. L’obiettivo è quello da un lato di permettere il miglioramento del processo decisionale delle Camere, e dall’altro di ridurre il costo della politica. Questa riduzione entrerà in vigore con la prossima Legislatura.

In Europa ci sono donne alla guida di numerosi Paesi: Magdalena Andersson è la prima donna a diventare premier della Svezia (2021), Kaja Kallas è prima ministra dell’Estonia (2021) ed è affiancata da Kersti Kaljulaid, ex presidente della Repubblica dell’Estonia (2016-2021); in Lituania è prima ministra Ingrida Šimonytė (2020), mentre in Islanda lo è Katrín Jakobsdóttir (2017), seconda donna a ricoprire questo ruolo nel Paese dopo Jóhanna Sigurðardóttir (2009-2013); Sanna Marin è invece la premier finlandese, in Norvegia Erna Solberg è stata prima ministra (2013-2021), mentre Mette Frederiksen è ministra di Stato della Danimarca (2019). Non dimentichiamo, infine, Angela Merkel, tra le più influenti donne leader del globo, cancelliera tedesca per quattro mandati (2005-2021).

Nessuna donna è mai stata eletta presidente della Repubblica italiana; alcune donne hanno però ricevuto voti: Ottavia Penna da Caltagirone (1948), Ines Boffardi e Tina Anselmi (1978), Nilde Iotti (1992) ed Emma Bonino (1999).

Anche quest’anno, in vicinanza alle elezioni del capo dello Stato, abbiamo sentito commentare l’idea di una donna al Quirinale, senza però, a differenza di quando si fanno ipotesi sugli uomini, sentire nomi e cognomi. Eccone alcuni: Emma Bonino, Liliana Segre, Rosaria Bindi e Anna Finocchiaro, Roberta Pinotti (è stata ministra della Difesa, come Mattarella), l’attuale presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati, Letizia Moratti, Marta Cartabia (ministra della Giustizia) ed Elisabetta Belloni (attualmente a capo dei servizi segreti).

I nomi femminili ci sono e c’erano anche alle precedenti elezioni, ma l’Italia è un Paese che forse, rispetto al resto d’Europa, deve ancora progredire. E allora progrediamo.


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  • L'Autore

    Chiara Calabria

    Chiara Calabria vive a Palazzolo sull'Oglio, in provincia di Brescia. Ha conseguito la laurea triennale in Scienze Linguistiche e Letterature Straniere, curriculum Esperto linguistico per le Relazioni Internazionali presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia.

    I suoi studi le hanno permesso di sviluppare un ampio interesse per le relazioni internazionali, la geopolitica e culture politiche. Al contempo ha potuto approfondire le competenze di lingue straniere, potenziate tramite il programma Erasmus a Tilburg, in Olanda.

    In Mondo Internazionale ricopre il ruolo di autrice per l'area tematica Legge e Società.


    Chiara Calabria lives in Palazzolo sull'Oglio, a city in the province of Brescia. She obtained a Bachelor Degree in Linguistic Sciences and Foreign Literatures, curriculum International Relations Language Specialist at Catholic University of the Sacred Heart in Brescia.

    During her studies, she developed a strong interest for international relations, geopolitics and political cultures. She also had the chance to deepen her expertise in foreign languages, consolidated during an Exchange program in Tilburg, Netherlands.

    Within Mondo Internazionale, she is an Author for the thematic area of "Legge e Società".

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