Bauli In Piazza, La Musica Che Gira e Il Fondo Scena Unita: A Che Punto Siamo

  Articoli (Articles)
  Redazione
  22 agosto 2021
  5 minuti, 19 secondi

A cura di Gemma Bui

Ad oggi, sono passati quasi 550 giorni da quando, il 23 Febbraio 2020, il settore dello spettacolo è stato costretto a fermarsi a causa dello scoppio della pandemia da Covid-19. Dopo un iniziale momento di stallo, sono state promosse molte iniziative, perlopiù da parte di addetti ai lavori e operatori del settore, sostenuti a vario titolo da artisti, donatori e partner: tra le principali, citiamo l’Associazione di Promozione Sociale Bauli In Piazza - We Make Events Italia, il Progetto Scena Unita - Fondo per i Lavoratori della Musica e dello Spettacolo, e La Musica Che Gira.

Ognuna di queste singole realtà ha tentato di operare in modi e attraverso canali diversi, ma gli obiettivi primari - il sostegno economico, la tutela lavoristica e una normativa atta a consentire la concreta ripartenza del settore - sono sempre stati condivisi. Come condiviso è stato il dialogo con le istituzioni - Ministero della Cultura e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in primis, rispettivamente nelle persone dei Ministri Dario Franceschini e Andrea Orlando - che sfortunatamente ad oggi ha fruttato risultati inferiori alle aspettative.

In questo quadro, si è inserita la Legge n. 106/2021, di conversione del Decreto Sostegni-bis (D.L. n. 73/2021), atta a promuovere un nuovo welfare per circa 260.000 lavoratori del settore, e con la previsione di un nuovo disegno di legge e una riforma degli ammortizzatori sociali.
Analizziamo più nel dettaglio le iniziative e gli obiettivi di queste realtà, e successivamente il contenuto della recente legge, per stabilire se l’incontro con le parti sociali possa dirsi soddisfacente, o se persistano ancora divari e vuoti legislativi che necessitano di essere colmati.

La prima iniziativa, in termini di tempo e rilevanza, a sorgere dopo l’esplosione del Covid è La Musica Che Gira, nel Maggio 2020. Un coordinamento di manager, produttori, artisti, musicisti, tecnici, consulenti, promoter, etichette discografiche, agenzie di booking, proprietari di live club, uffici stampa, impostosi tramite un documento programmatico direttamente indirizzato alla Presidenza del Consiglio, ai Ministeri interessati, al Presidente dell’INPS e alla task force nominata dal Governo, e contenente quattro punti fondamentali:

1 - La garanzia di un accesso agli ammortizzatori sociali a tutti i professionisti della cultura che operano in campo musicale, con particolare attenzione ai liberi professionisti e ai lavoratori con contratto di lavoro intermittente, e la fornitura di un sostegno economico di emergenza;

2 - Maggiore supporto alle attività imprenditoriali del settore “musica dal vivo”, quali club e organizzazioni di eventi;

3 - Lo stimolo alla produzione di una riforma definitiva del settore e una ripresa con nuove logiche della produzione e del consumo culturale;

4 - Finanziamenti e investimenti green su innovazione e tecnologia, supporto e assistenza tecnica per la stesura di Piani di azione ambientali, accesso per tutti i professionisti della cultura a linee guida e best practices per implementare la gestione sostenibile nelle proprie attività, programmazione in senso sistemico di strategie e sinergie di concerto tra i vari livelli della filiera dello spettacolo, amministrazione pubblica / locale e fornitori, con l’ulteriore espressa richiesta di una Commissione Congiunta di Camera e Senato dedicata all’industria musicale e la convocazione da parte del Ministero di un tavolo tecnico specifico.

Successivamente, il 10 Ottobre 2020, Milano ospita in Piazza Duomo un evento che può dirsi storico: la prima manifestazione di Bauli In Piazza conta 1.500 operatori e 500 bauli, tutti uniti sotto lo slogan “Un Unico Settore, Un Unico Futuro”. Il 10 Aprile 2021 la manifestazione “fa il bis” in Piazza del Popolo a Roma. Bauli In Piazza - tra tutte, l’associazione più attiva - chiede nello specifico: sostegno ai lavoratori e alle imprese, riforma del settore, regole per la ripartenza, un’agenda del tavolo interministeriale.

In seguito, nel Novembre 2020, grazie all’input dell’illustre promotore Fedez, seguito poi da molti altri artisti, nasce il Fondo Scena Unita, il quale, attraverso la previsione di vari bandi, persegue tre principali scopi e punti d’azione:

1- Sostegno immediato alle figure individuate attraverso la conferma di una serie di requisiti definiti nel bando relativo ai lavoratori;

2 - Promozione di attività formative che verranno ritenute utili e risponderanno ai criteri del bando relativo alla formazione;

3 - Supporto a progetti per realtà profit e no profit che possano innescare nuove occasioni di lavoro, con una destinazione del fondo: 50% - Prima Emergenza, 25% - Formazione e 25% - Progettualità.

Le varie istanze e la concertazione che ne è scaturita hanno portato, come detto, alla Legge n. 106/2021, promulgata il 23 Luglio scorso.
I cambiamenti principali hanno riguardato innanzitutto il rafforzamento delle tutele assistenziali, con modifiche del sistema di calcolo delle indennità per genitorialità, malattia e retribuzione giornaliera a fini assistenziali, prevedendo inoltre una “Assicurazione Contro gli Infortuni sul Lavoro e le Malattie Professionali”, che scatta automaticamente per gli iscritti al Fondo Pensione Lavoratori dello Spettacolo (anche autonomi).

A partire dall’1 Gennaio 2022, entrerà poi in vigore anche l’ALAS, l’Assicurazione per la Disoccupazione Involontaria dei Lavoratori Autonomi dello Spettacolo, ad oggi sprovvisti di simili ammortizzatori e impossibilitati all’accesso alla Naspi.

Verranno inoltre previsti obblighi di rendicontazione per i datori di lavoro, ai quali i lavoratori potranno chiedere il rendiconto dei contributi pensionistici versati, con sanzioni severe in caso di violazione, consistenti nella preclusione all’accesso delle imprese ai finanziamenti pubblici (ad esempio FUS e Fondo Cinema e Audiovisivo), anche allo scopo di far emergere e disincentivare il lavoro nero.

La Legge prevede infine interventi più specifici sul versante previdenziale e l’aggiornamento delle figure professionali con obbligo di revisione quinquennale.

Tutte queste misure sicuramente costituiscono un buon punto di partenza, ma allo stato attuale sono state accolte con scarso entusiasmo (se non addirittura con vena critica, come per Bauli In Piazza e La Musica Che Gira, che hanno parlato di “Riforma Che Non C’è”), e più che altro recepite ancora come mere disposizioni emergenziali, lontane dal dirsi definitive. A complicare la situazione, l’assenza di un protocollo normativo chiaro e stabile per quanto riguarda gli eventi dal vivo, pur difficile da definire in una situazione incerta e precaria come quella attuale.

Un processo, si spera quanto più possibile aiutato dal dialogo e da un andamento “positivo” della pandemia, comunque destinato a mutare ulteriormente nel corso dei prossimi mesi.

Fonti
https://www.lamusicachegira.it...
https://www.bauliinpiazza.it/
https://scenaunita.org/
https://www.wired.it/play/musi...
https://www.ilsole24ore.com/ar...

Condividi il post

L'Autore

Redazione

Categorie

Cultura

Tag

-Music