Nei primi giorni di gennaio del 1947, il celebre Mahatma Gandhi si apprestava a iniziare la “Marcia per la pace” nel Bengala, regione nord-orientale del subcontinente indiano. Il padre dell’India indipendente viene infatti associato al movimento della non-violenza.
Secondo lo storico britannico Eric J. Hobsbawm, Gandhi fu l’inventore della rivoluzione come atto collettivo di disobbedienza passiva e perfino della modernizzazione sociale. Egli predicò il pacifismo e la resistenza non violenta come strumenti di lotta efficace. Disciplina, determinazione e volontà di “combattere” furono gli elementi che consentirono a Gandhi di percorrere la strada che portò l’India ad essere indipendente dall’allora Impero britannico. Ricordiamo, infatti, che già dal 1930 si era battuto in quanto leader del movimento nazionalista indiano contro l’imperialismo della Gran Bretagna sull’India, Paese che più di altri territori contribuiva a darle lo status di superpotenza negli anni precedenti alla Guerra.
Iniziò le sue proteste a partire dal 1919 contro il Rowlatt Act, una legge che consentiva di incarcerare i dissidenti senza processo. Famosa fu la cosiddetta “Marcia del sale”, durante la quale migliaia di indiani protestarono contro il Governo inglese ed il suo monopolio sul sale. In seguito, Gandhi si batté per l’indipendenza dell’India, raggiunta solo il 15 agosto 1947. Nel gennaio del ’48 egli annunciò quello che poi si rivelò il suo ultimo digiuno: un mezzo di purificazione e auto-dominio, poi identificato come sua attività distintiva. Verrà infatti ucciso da un fanatico indù a Nuova Delhi, due settimane dopo, senza vedere concretizzato il suo sogno di un’India libera dal dominio coloniale inglese.
Marta Annalisa Savino
Laureata magistrale in "Relazioni Internazionali", appassionata di scrittura, viaggi, lingue tra cui inglese, francese e spagnolo, politica internazionale e geopolitica. Il suo focus di interesse è sul Nord America e sui suoi rapporti con il resto del mondo. Autrice di "Framing the World.
Master's Degree in "International Relations", keen on writing, travelling, languages including english, french, spanish, international politics and geopolitics. Her focus of interest is North America and its relationship with the rest of the world. Author of "Framing the World".