Fu il trentaquattresimo Stato africano ad ottenere l’indipendenza, vide la guida di Jomo Kenyatta, leader del partito indipendentista del paese e primo Presidente della Repubblica, contò più di 10 mila morti e conobbe finalmente, il 12 Dicembre 1963, la scissione coloniale dall'Impero britannico: stiamo parlando del Kenya.
Con le elezioni inclusive del 27 maggio 1963 fu raggiunta per la prima volta una maggioranza nera che riuscì, da lì a pochi mesi, a porre fine al sistematico sfruttamento del territorio portato avanti da quasi un secolo di protettorato inglese. Nello specifico, il “Land Acquisition Order” del 1902 garantiva ai coloni bianchi la possibilità di acquisire terre (abitate) e ottenerne la supremazia. Alla fine del primo conflitto mondiale, nel paese i bianchi raggiungevano l’1% della popolazione seppur occupando il 25% della terra. Tutto ciò in un contesto africano dove gli abitanti delle zone rurali attribuiscono alla terra una concezione diversa da quella occidentale, incline all'instaurazione di un rapporto fortemente spirituale e identitario.
La Rivolta Mau-Mau, guidata dal gruppo etnico Kikuyu e durata più di 8 anni, arrivò a far dichiarare al governo lo Stato di emergenza, per poi raggiungere il proprio obiettivo programmatico di opposizione al dominio coloniale a metà degli anni ’60, con il Kenya Indipendence Act.
Da quel giorno il paese divenne ufficialmente Repubblica del Kenya e membro delle Nazioni Unite. Venne adottata la simbolica bandiera tuttora presente e raffigurante la spada tradizionale Masai in uno spettro di diversi colori emblematici: il nero per rappresentare la maggioranza della popolazione, il rosso per ricordare il sangue versato nella lotta alla libertà, il verde per indicare le ricchezze naturali del paese e il bianco per la pace.
Giulia Geneletti
Laureata con lode in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Milano, curiosa, intraprendente e sempre motivata da nuove avventure ed esperienze. Ha svolto diverse esperienze lavorative, formative e di volontariato in Italia e all'estero. Si interessa di politiche pubbliche, relazioni internazionali, comunicazione politica, affari europei e di consulenza.
Giulia è entrata nella community di Mondo Internazionale nel Giugno 2019 ed ha da allora ricoperto diversi ruoli sia di redazione che di direzione. Ad oggi è Direttore di Mondo Internazionale HUB, all'interno del quale ha dato vita al progetto di MIPP, l'Incubatore di Politiche Pubbliche di Mondo Internazionale.
Graduated with honors in Political Science from the University of Milan, curious, proactive and always motivated by new adventures and experiences. She has had several work, training and volunteer experiences in Italy and abroad. She is interested in public policy, international relations, political communication, European affairs and consultancy.
Giulia joined the Mondo Internazionale community in June 2019 and has since held various editorial and management roles. To date she is Director of Mondo Internazionale HUB, within which she gave life to the project of MIPP, the Public Policy Incubator of Mondo Internazionale.