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La lotta al Covid-19 si tinge di rosa

Francesca Colavita, Maria Rosaria Capobianchi, Concetta Castilletti.

Sono loro le tre donne ricercatrici dell’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma (Istituto Nazionale per le Malattie Infettive) che il 2 febbraio 2020 sono riuscite a isolare il nuovo COVID-19, per la prima volta in Europa.

Un passo fondamentale per la lotta contro questo nemico invisibile, decisivo per poter, poi, sviluppare terapie farmacologiche e un possibile vaccino.

L’occasione si è presentata quando, il 29 gennaio, si è assistito ai primi casi di nuovo Coronavirus in Italia: i due coniugi cinesi in transito nel nostro Paese (che, dopo più di 20 giorni di ricovero, sono finalmente risultati negativi al tampone e, quindi, a tutti gli effetti definitivamente guariti dal Covid).

La diagnosi è avvenuta partendo dalla ricerca del RNA del virus sui primi pazienti e, repentinamente, le tre ricercatrici sono riuscite a ottenere l’isolamento del virus in coltura, vale a dire il campione biologico del paziente, per poter poi analizzare l’effetto citopatico.

I dati genetici su cui si è fondata l’attività di ricerca delle tre esperte erano dati teorici, disponibili grazie alle pubblicazioni dei medici cinesi.

Una soddisfazione unica per le tre ricercatrici, in particolare per Francesca Colavita, che rivela all’agenzia Dire di quanto sia stimolante lavorare in un ambiente quale quello dell’Istituto Spallanzani: “In questi sei anni di impegno a 360 gradi ho potuto fare tantissima esperienza sia a Roma sia all’estero. E ogni volta che ci si trova di fronte a questi grandi eventi dietro c’è sempre tanto impegno, tanto lavoro e tanta fatica, ma ci sono anche tante emozioni. Ci sono difficoltà ma anche gioie, perché arrivare ad un risultato come questo è una soddisfazione sia personale sia professionale”.

Francesca Colavita, dopo circa sei anni di attività presso l’Istituto Spallanzani, nonché diverse missioni in Africa per fronteggiare l’epidemia dell’ebola virus, è stata oggi assunta da parte dell’Istituto di Roma, che ha chiesto alla Regione Molise di poter procedere all’assunzione "in considerazione della vocazione per la ricerca piuttosto che per l'assistenza, nonché per la lodevole attività professionale che ha assicurato nell'ambito dell'emergenza sanitaria attuale di rilevanza nazionale e internazionale".

La Colavita, infatti, a seguito di una proposta di contratto di lavoro a tempo determinato presso l’Istituto Spallanzani, aveva cercato maggiore “stabilità” partecipando a un bando di concorso per un’azienda ospedaliera nel Molise.

Fu allora, quindi, che l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive di Roma ha chiesto la concessione della graduatoria per poter assumere la ricercatrice, definendola “molto più vocata alla ricerca piuttosto che a lavorare in un’azienda ospedaliera”.

A capo del team di ricerca vi è Maria Rosaria Capobianchi, laureata in scienze biologiche e specializzata in microbiologia, ormai da 20 anni in servizio presso l’Istituto Spallanzani, che si è occupata di allestire e coordinare l’emergenza sanitaria.

In particolare, spiega a “Medicina e Ricerca” quali sono i rischi per chi lavora in prima linea contro l’epidemia da Covid-19: “Quanto alla paura, si fronteggia con l’addestramento e con misure di sicurezza adeguate che ci permettono di controllare il rischio. Misure che sono necessarie in tutti i laboratori dove si lavora con campioni biologici, ma ricevono un’attenzione particolare nei laboratori in cui i virus vengono coltivati”.

Infine, Concetta Castilletti, responsabile della Unità dei virus emergenti, specializzata in microbiologia e virologia; anche lei racconta della sua lunga esperienza da “precaria” che non ha, però, minimamente scalfito la sua passione per la ricerca. Spiega, infatti, all’agenzia Dire: “è un lavoro di gruppo, ognuno mette su un mattoncino e tutto il laboratorio partecipa alla realizzazione dei test diagnostici e alle diagnosi di routine”.

Alle tre ricercatrici verrà consegnato il c.d. “encomio solenne” dell’Ordine dei Biologi.

Insomma, un orgoglio senza precedenti per il nostro Paese e, in particolare, per la comunità scientifica che, grazie al duro lavoro e ai sacrifici delle tre esperte, ha potuto raggiungere un obiettivo importante nella storia.

Una soddisfazione, poi, anche per il genere femminile e per tutte le instancabili lavoratrici che, al pari delle tre ricercatrici, sacrificano parte della propria vita quotidiana per dedicarsi al duro lavoro.

Un auspicio, infine, per la figura del ricercatore precario, spesso sottopagato e costretto ad abbandonare il nostro Paese per ottenere i dovuti riconoscimenti che, purtroppo, troppo spesso in Italia vengono negati.

Le fonti impiegate per la redazione del presente articolo sono liberamente consultabili:

Di Santo C., “Coronavirus, ricercatrice Spallanzani: “Oggi consegnata sequenza intero genoma”, in “DIRE”, 18 febbraio 2020

https://www.dire.it/18-02-2020/423500-coronavirus-ricercatrice-spallanzani-oggi-consegnata-sequenza-intero-genoma/

Avvenire.it, “Roma. Chi sono le ricercatrici italiane che hanno isolato il Coronavirus”, 3 febbraio 2020

https://www.avvenire.it/attualita/pagine/chi-sono-le-ricercatrici-italiane-che-hanno-isolato-il-coronavirus

ANSA.it, “Coronavirus, assunta la ricercatrice precaria che ha isolato il virus”, 13 febbraio 2020

http://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/alimentazione/2020/02/13/coronavirus-assunta-lai-ricercatrice-precaria-che-ha-isolato-il-virus_a93f0ba5-9fd7-4a53-8fac-145de8c868e2.html

LaRepubblica.it, “La ricercatrice che ha isolato il coronavirus: "Ecco come difendervi", 18 marzo 2020

https://www.repubblica.it/salute/medicina-e-ricerca/2020/03/18/news/coronavirus_capobianchi_la_ricercatrice_che_l_ha_isolato_ecco_come_difendevi_-251615983/

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  • L'Autore

    Simona Maria Destro Castaniti

    Laureata in Giurisprudenza. Praticante Avvocato.
    Attualmente iscritta al Corso di Master di Secondo Livello in "Economic Intelligence and Cyber Security".
    Competenze in Diritto Internazionale: Tesi di Laurea in Diritti Umani, partecipazione a diversi progetti MUN, esperienze all’estero (in particolare: Kosovo, Costa Rica, Stati Uniti d’America).
    Autrice per diverse riviste su temi di diritto.
    Competenza linguistica in lingua Italiana (madrelingua), Inglese (C2), Spagnola (B1) e Portoghese (B1).


    Law Graduate. Trainee Lawyer.
    Currently enrolled in the Second Level Master Degree Program "Economic Intelligence and Cyber Security".
    International Law: Dissertation on Human Rights, participation at MUNs projects, experiences abroad (in particular: Kosovo, Costa Rica, USA).
    Author for several periodicals on the topic of law.
    Linguistic Competence in Italian (mother tongue), English (C2), Spanish (B1) and Portuguese (B1).

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Temi Diritti Umani Agenda 2030 Salute e Benessere


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#woman #Humanrights #medicine #covid19 #science #job #italy #donne #dirittiumani #lavoro #research #femminile

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