5G, il nuovo stravolgente standard per la comunicazione è alle porte

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  Redazione
  02 agosto 2019
  5 minuti, 32 secondi

Il debutto ufficiale è previsto per il 2020, ma è lecito porsi questa domanda: Che cos’è il 5G?

5G sta per “quinta generazione” delle tecnologie e degli standard della telefonia mobile cellulare, evoluzione, non diretta, del 4G ora in uso. Il suo obiettivo non è solo quello di superare tutti i limiti strutturali delle tecnologie precedenti, come per esempio è avvenuto nel passaggio da 3G a 4G, ma quello certamente ambizioso di permettere una nuova, e sotto certi aspetti mai vista, connettività che probabilmente porterà alla concretizzazione di scenari futuristici. Una tecnologia che ha ormai suscitato l’interesse di numerose compagnie telefoniche con un’asta che per la sola Italia porterà nelle casse dello Stato 6,550 miliardi di euro; in testa ovviamente i due colossi Vodafone e Tim, seguite da Wind, Tre e Iliad. Le prime sperimentazioni sono già in atto dalla prima metà del 2019, specialmente a Roma, Milano e Torino, ma il completamento definitivo dell’intera rete di infrastrutture non è attesa prima della fine del prossimo anno.

In pratica, sarà inutile attivare le offerte o procurarsi uno smartphone compatibile se non è ancora stato aperto l’hotspot nella vostra città. Per ora, infatti, solamente 9 città godono delle infrastrutture adatte, ovvero:

  • Roma
  • Torino
  • Milano
  • Verona
  • Bologna
  • Firenze
  • Napoli
  • Bari
  • Matera

Ma state tranquilli: come accennato poc’anzi, prima della fine dell’anno prossimo tutte le città d’Italia dovrebbero avere accesso al 5G.

Come funziona il 5G?

Oggi l’intero paese è coperto dal 4G, che fino ad ora era considerata la miglior connessione possibile in termini di smartphone. Quest’ultima, tuttavia, non solo verrà sorpassata, ma verrà surclassata dal nuovo gigante delle connessioni mobili.

Cosa cambia rispetto al 4G? Facciamo un piccolo esempio: la nostra connettività da mobile dipende attualmente da “celle”, che rendono possibile collegarci a internet; ecco, immaginate che con il 4G, oggi, ogni singola cella possa trasferire dati pari a 1 Gbps, mentre con il 5G la capacità verrà ampliata fino a far sostenere a ogni singola cella una velocità pari a 20 Gbps. In parole povere, il 5G sarà fino a 20 volte più veloce dell’attuale rete 4G esistente.

Il 5G sarà ovunque, e in progetti molto più concreti.

Immaginatevi delle strade piene di sensori in grado di dialogare con la vostra automobile, che permettano di estendere i vostri sensi alla guida, portando la vettura a frenare quando è rosso oppure prima delle strisce (nel caso venga rilevata la presenza di pedoni).

Entra così in gioco un’altra caratteristica fondamentale del 5G: la latenza.

Cos’è la latenza? i videogiocatori sanno bene di cosa si stia parlando. Immaginatevi di giocare a un videogioco sparatutto: avere una latenza di 250ms significa che tra il momento in cui cliccate il tasto “spara” e l’effettivo compimento dell’azione, passa un quarto di secondo o poco più. Sembra poco ma in realtà è un’eternità di tempo, sufficiente per sbagliare mira e trovarsi crivellati di colpi. La latenza del 5G è spaventosamente ridotta, inferiore ai 5ms: praticamente è istantanea. E questo non tornerà solo a vantaggio dei videogiocatori. Prendiamo il caso dell’esempio precedente, dove una macchina deve frenare per evitare un pedone: un quarto di secondo a 50 km/h sono sempre 4 metri circa. 4 metri in meno che possono salvare una vita, a 50 km/h, e figuriamoci a velocità superiori; senza contare situazioni altrettanto critiche come le operazioni mediche a distanza, dove un controllo in tempo reale della strumentazione annullerebbe realmente le distanze.

Essendo il 5G quasi alle porte, non sono pochi i produttori che hanno iniziato a investire nello sviluppo di nuovi modelli in grado di supportare la tecnologia di nuova generazione. Se da un lato Apple ha affermato che non vi è fretta, dall’altro il mondo Android ha già tutta una nuova serie di smartphone sul mercato, con molti ancora in arrivo. Ovviamente, non c’è 5G senza le offerte dedicate: ma quanto costano? Sia Vodafone che Tim hanno preparato un listino variegato, con la prima che propone un listino prezzi che varia da 16,99 a 39,99 euro al mese mentre la seconda propone offerte leggermente più costose comprese tra 29,99 e 49,99 euro al mese.

Braccio di ferro USA e Cina

A livello internazionale, la questione si fa un pò più delicata: il 5G, infatti, vede come leader nel mercato delle infrastrutture mobili, secondo i dati riferiti ai primi 9 mesi del 2018, Huawei, Nokia, Ericsson, Cisco e Zte. La Huawei, azienda cinese temuta dagli Stati Uniti, detiene da sola circa il 30% del mercato (oltre a essere il secondo produttore mondiale per quanto riguarda gli smartphone, con al primo posto Samsung e al terzo Apple).

La questione Huawei e 5G è in primo piano da diversi mesi e l’Italia è un sorvegliato speciale da parte degli USA di Trump, che temono la preponderanza dell’azienda cinese all’interno delle infrastrutture per la quinta generazione mobile. Un “cavallo di Troia” quello di Pechino, a detta degli americani, per colonizzare le potenze nazionali estere, a partire dall’Europa: su questo clima si disputa l’attuale partita internazionale (e italiana) per la scelta del 5G e sulla volontà di includere o escludere Huawei dalla corsa al 5G.

I timori degli Stati Uniti riguardo al presunto spionaggio da parte delle infrastrutture cinesi, che vedrebbero la strada spianata proprio grazie alla nuova connessione mobile, accrescono le dispute internazionali. Il Segretario di stato americano, Mike Pompeo, si è di recente espresso con toni molto duri in merito alla questione Huawei-5G. Accanto a lui Curtis Scaparrotti, comandante delle forze NATO in Europa, che ha sottolineato il serio rischio di perdere il supporto armato americano per le forze alleate che sceglieranno di affidarsi alla Cina per il 5G.

L’Italia è più cauta: il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, promette controlli su Huawei al fine di garantire la sicurezza nazionale e internazionale. La Lega di Matteo Salvini sulla questione si schiera politicamente con Gli Stati Uniti e Trump, mentre il Movimento 5 Stelle preferisce mantenere un dialogo più aperto tra occidente e oriente, con le dovute valutazioni cautelari. Guglielmo Picchi, sottosegretario agli Esteri, invita a non affrettare una condanna preventiva nei confronti di Huawei, invitando comunque a un attento monitoraggio.

Infine, in riferimento all’ambito che si sta analizzando, è bene considerare un altro aspetto importante su cui si sta ampiamente dibattendo, ovvero: 5G e salute. Seppur si tratti di un argomento delicato e abbastanza complicato, ve ne parleremo nel prossimo appuntamento, cercando come sempre di rimanere il più imparziali ed esaustivi possibili.

A cura di Stefano Cavallari

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